CATANZARO - LA CRISI CONSORZI DI BONIFICA CONDIZIONA L'ATTIVITA' DI MOLTI IMPRENDITORI AGRICOLI
Il gran pasticcio dei Consorzi di bonifica: non solo alcuni lavoratori sono a un passo dal licenziamento, ora si aggiungono i disagi degli imprenditori agricoli del catanzarese, pesantemente condizionati nelle loro attività dal fatto che molti servizi – garantiti dall’ente consortile – oggi potrebbero non più essere erogati con qualità ed efficienza a causa dello stato di crisi in cui si trovano i consorzi. Da qui lo stato di agitazione proclamato dai sindacati unitariamente in maniera compatta per lunedì 29 febbraio davanti alla Cittadella regionale, per chiedere immediate decisioni al governatore Mario Oliverio e alla sua Giunta. E’ alla Regione, infatti, che si chiede una netta presa di posizione di fronte alla situazione in cui sono piombati i Consorzi in tutta la Calabria e in particolare nella provincia di Catanzaro, sia sul versante jonico che tirrenico. Negli ultimi 5 anni, infatti, la Regione ha ridotto i capitoli di bilancio relativi al servizio di irrigazione e reti di colo, fino al completo azzeramento dal 2015 e anche nel bilancio di previsione 2016, costringendo a un grande affanno gli enti. Tale è lo stato di crisi che in qualche realtà consortile è stato già avviato le procedure di licenziamento. Un quadro di grande preoccupazione che spinge oggi il Segretario della Fai Cisl di Catanzaro, Daniele Gualtieri, a sollecitare la Regione a una pronta soluzione della vertenza. “Preoccupano – dice il sindacalista – le gravi ripercussioni che già stiamo registrando sui livelli occupazionali dei consorzi: a ciò si aggiunge la drastica riduzione fino al completo azzeramento di giornate lavorative per gli addetti alla rete di colo e all'irrigazione. Sullo sfondo – aggiunge Gualtieri – c’è però lo stato di grave disagio delle aziende agricole che si sono viste ridotte drasticamente una serie di servizi fondamentali, come la bonifica e la manutenzione del territorio, la pulizia dei fossi, gli interventi sulla rete di colo. Si tratta di opere fondamentali per chi ha un’impresa agricola. In ballo, dunque, non c’è solo il destino dei lavoratori ma quello di un intero territorio e della salvaguardia ambientale”. E nel pacchetto della protesta rientrano anche i ritardi nel pagamento degli stipendi e, in alcuni casi, degli oneri contributivi. Come uscirne, come ribaltare un piano ormai inclinato? Gualtieri prova a ragionare in una logica propositiva: “Certo – sostiene l’esponente della Cisl – la situazione è degenerata ma possiamo ancora raggiungere dei risultati. Il primo passo che la Regione deve compiere è integrare i capitoli di bilancio, in modo da restituire subito un po’ di ossigeno ai consorzi. Va, poi, impostato un ragionamento più complessivo sul ruolo e l’organizzazione dei consorzi. Non chiediamo semplice assistenzialismo; ognuno in questa vicenda deve fare la sua parte. Ecco perché è importante che la regione dia gli strumenti affinché i Consorzi poi possano con una visione manageriale della loro mission, essere capaci di programmare le proprie attività, valorizzando le professionalità presenti, al fine di sfruttare ad esempio tutte le opportunità che arrivano dal Piano di sviluppo rurale”.
Alle ore 14,30 è prevista la convocazione da parte del Vice presidente Giunta Regionale prof. Viscomi per la valutazione dello stato di crisi.