FVG, NASCE L’EBAT UDINE
Sacilotto-sbarra: "bilateralita’ motore di sviluppo partecipato"
Nasce l’Ebat di Udine. Ultime formalità compiute per l’Ente bilaterale della provincia friulana, di cui fanno parte Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e, per la rappresentanza datoriale, Confagricoltura, Coldiretti e Cia. L’Ebat va a sostituire e potenziare la vecchia Cassa extra legem locale e si occuperà di fornire un ventaglio ampio e articolato di servizi al lavoratore. Tra questi: l’integrazione dei trattamenti assistenziali obbligatori in caso di malattia o infortunio; l’incentivazione di misure volte ad aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro; la promozione di percorsi di formazione; il governo del mercato del lavoro; il sostegno delle pari opportunità; la realizzazione di studi, ricerche e attività editoriali di settore.
“Si tratta di un risultato molto importante – afferma la Segretaria della Fai Cisl Friuli Venezia Giulia, Claudia Sacilotto -, che arriva a compimento di un lungo percorso iniziato nel 2012. La bilateralità è un fattore determinante per favorire politiche condivise di sviluppo che coniughino produttività ed efficienza, consolidamento della tutela dei lavoratori e relazioni industriali e sindacali sempre più partecipative. Siamo orgogliosi di questo traguardo e ora lavoriamo per replicare il modello Ebat anche in tutte le altre province della Regione”.
A esprimere soddisfazione anche il Segretario generale nazionale Fai Cisl, Luigi Sbarra: “La nascita dell’Ebat Udine è un passo ulteriore verso un modello di crescita comune, capace di difendere e consolidare quel lavoro di qualità, ben tutelato e retribuito, che è la chiave di volta di produzioni di eccellenza e di filiere sempre meglio strutturate e connesse ai mercati internazionali. La bilateralità è una modalità propria di un sistema di relazioni industriali moderno e innovativo, attraverso il quale riusciamo a risolvere in modo condiviso e partecipato tanti problemi che riguardano i lavoratori e le imprese. L’esperienza della bilateralità può essere considerata una vera grande scuola di partecipazione, di responsabilità, di impegno comune a contrattare lo sviluppo”.