CALABRIA, SAPIA: SENZA INFRASTRUTTURE L'AGROALIMENTARE NON PUO' DECOLLARE
"Oggi rivolgiamo un messaggio al governo regionale ed ai parlamentari calabresi. Per affrontare la sfida logistica del comparto agroalimentare, è necessario un nuovo approccio comune e condiviso, tra istituzioni, mondo imprenditoriale e sindacale, che deve vedere, come protagonista principale, e vero investitore istituzionale il Governo nazionale". Lo afferma in una nota Michele Sapia, Segretario Generale della Fai Cisl calabrese. "Le condizioni attuali delle strade - aggiunge - e più in generale delle infrastrutture calabresi - sono preoccupanti, ed in alcuni casi, come la Ss 106, scandalosamente gravi; a pagare questo stato di cose sono in primo luogo le famiglie calabresi, in termini di vite spezzate, e poi l’intero sistema economico - produttivo regionale segnato da una evidente perdita di competitività. Rispetto ad altri Paesi europei è, complessivamente, l’Italia ad essere indietro ma in Calabria la logistica, le infrastrutture, il diritto alla mobilità sono, inutile nascondersi, vere e proprie emergenze rispetto alle quali sono necessarie precise analisi della situazione attuale per giungere poi a definire nuove strategie. Nello specifico, ed in ragione del nostro ruolo di rappresentanza, non possiamo non evidenziare come e quanto la logistica agroalimentare sia strategica per la Calabria e che viabilità' e infrastrutture costituiscano elementi essenziali per la crescita economica-occupazionale e per l’aumento dell’indice di competitività. Oggi, anche alla luce dei dati che testimoniano incontrovertibilmente il dinamismo dell’agricoltura calabrese, è necessario superare il ritardo infrastrutturale, modale ed intermodale che continua a creare forti disagi al settore agroalimentare, ad impedire ai giovani di rimanere qui, a rendere estremamente difficoltoso il percorso di molti imprenditori calabresi che rispettano i contratti di lavoro, e limitare nuovi investimenti di aziende storiche calabresi del comparto agricolo e agroalimentare conosciute nel mercato nazionale e internazionale".
Per Sapia, "siamo parte di una organizzazione sindacale che ha promosso e continua a sostenere la sua vocazione al bene comune, intendiamo il ruolo del sindacato in un modo preciso e propositivo, di tutela-difesa dei diritti dei lavoratori e di proposta, concorrendo alla definizione di priorità e possibili soluzioni, rafforzando il dialogo sociale e la partecipazione. Ecco perché chiediamo a gran voce - facendo un appello all’unità delle forze politiche e imprenditoriali - la definizione di un "Piano Regionale di Interventi per il Settore Agroalimentare" che rafforzi innanzitutto i servizi logistici. Il paradigma dello sviluppo agricolo viaggia lungo la direttrice produzione-commercializzazione-distribuzione; siamo forti ed apprezzati nella prima fase ma in assenza di strumenti, luoghi e percorsi per la distribuzione e conservazione tutto si tradurrebbe in assenza di redditività. Chiediamo di avviare e realizzare progetti a breve termine per ammodernare la viabilità stradale - allargando gli orizzonti al trasporto marittimo e ferroviario; di realizzare piattaforme di conservazione multi-funzionale per i prodotti agricoli e le produzioni alimentari locali, per ridurre i costi; mezzi per potenziare il sistema portuale calabrese con strategie innovative con nuovi investimenti e piani di interventi anche a favore della pesca e dei prodotti ittici".
"Solo cosi - conclude Sapia - potremo rafforzare, tutelare e rilanciare le eccellenze, le tipicità calabresi e l'intero comparto dell'agroalimentare in Calabria. La nostra idea è quella della concretezza, non servono centinaia di progetti, ma pochi e realizzabili nell'immediato; è l’unica via che abbiamo per imprimere una decisa accelerazione ad un’agricoltura che, come testimoniato dal riconoscimento IGP per l’olio di Calabria, dispone di straordinarie risorse, ora è tempo di metterle a reddito, di tutelare e promuovere l’occupazione ed il lavoro di qualità".