CAMPANIA, AL VIA CAMPAGNA DI TRASFORMAZIONE POMODORO 2017
Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Anicav hanno dato avvio alla campagna di trasformazione del pomodoro da industria in regione Campania, alla presenza delle istituzioni regionali, con una visita a due stabilimenti produttivi - uno in provincia di Salerno e uno in provincia di Napoli - De Clemente Conserve spa a Fisciano e La Rosina srl a Sant’Antonio Abate, scelti in rappresentanza di tutte le imprese presenti sul territorio campano.
La Campania costituisce il maggiore bacino di produzione di pomodoro trasformato, sia per numero di aziende di trasformazione - su 110 stabilimenti operanti in Italia, 65 sono campani concentrati prevalentemente nelle province di Napoli e Salerno, dove sono presenti i principali gruppi del comparto agroindustriale non solo a livello nazionale ma anche comunitario - che per fatturato - circa 1,5 miliardi di euro su un fatturato nazionale di 3,1 miliardi - ed è da sempre leader nei derivati del pomodoro, primo fra tutti il pomodoro pelato, una produzione di pregio delle aziende per la cui valorizzazione e tutela, nelle scorse settimane, è stata presentata al MiPAAF e alle cinque Regioni interessate (Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise e Puglia) domanda di riconoscimento di una IGP.
Importante è l’apporto che il comparto dà all’occupazione regionale. Ogni anno, nel periodo di campagna, che dura in media 60 giorni, nelle sole aziende di trasformazione del pomodoro campane vengono avviati al lavoro circa 12.000 stagionali, a fronte di circa 20.000 impiegati a livello nazionale: la lavorazione del pomodoro pelato, infatti, tipica delle aziende del bacino meridionale, incide molto sul dato occupazionale in quanto necessita di un maggior utilizzo di manodopera altamente specializzata, in particolare nella fase di cernita manuale, rispetto alla produzione degli altri derivati. Agli stagionali vanno, inoltre, aggiunti i lavoratori fissi e quelli, difficilmente quantificabili, impegnati nell’indotto (officine meccaniche, imballaggi, distribuzione e logistica, case sementiere, vivai) che genera ricchezza e occupazione per il territorio, arrivando a raddoppiare il volume di affari del settore principale.
“Anche quest’anno, con l’apertura della campagna di trasformazione del pomodoro in Campania, ribadiamo con forza la necessità di un lavoro comune volto a contrastare il lavoro nero e il caporalato promuovendo, in particolare, il pieno rispetto della legge 199/2016. - dichiara Raffaele Tangredi Segretario Generale della Fai Cisl Campania – Alle massime istituzioni regionali chiediamo l’esclusione dai PSR delle aziende che operano nell’illegalità e di premiare, con percorsi facilitati, le imprese che, rispettando i contratti e il lavoro, fanno dell’”oro rosso” un prodotto di qualità, motivo di orgoglio per la nostra regione”