25 Lug2018
CAPORALATO, ZANIN: "IN VENETO FENOMENO NON SPORADICO"
Dichiarazione di Andrea Zanin (Fai Cisl Veneto): "In Veneto il caporalato non è un fenomeno sporadico. Per contrastarlo serve l’impegno di tutte le rappresentanze e di una forte azione di controllo e repressione".
Il tavolo convocato ieri da ben tre assessori regionali (Donazzan, Lanzarin e Pan) a Palazzo Balbi da una parte è la conferma della preoccupante e pericolosa diffusione del caporalato nel settore agricolo del Veneto e, dall’altra, rappresenta un primo passo in avanti per avviare una azione di rigoroso contrasto. Non comprendiamo quindi le dichiarazioni rilasciate da esponenti della Giunta Regionale per cui il caporalato nella nostra regione sarebbe un "fenomeno sporadico”.
Gli interventi dell’Ispettorato del Lavoro, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Polizia di Stato hanno già dimostrato che caporali (solitamente stranieri) operano in via continuativa con aziende agricole venete in tutto il territorio regionale. Una situazione che è confermata dalle testimonianze che raccogliamo nei posti di lavoro, tra i lavoratori immigrati e al Numero Verde di SOS Caporalato.
Sottovalutare le dimensioni di questa realtà che somma sfruttamento, ricatti, illegalità e, in alcuni casi, criminalità, e che sta creando un mercato del lavoro parallelo, può favorire la deresponsabilizzazione di tutti coloro che, rappresentando il lavoro, le aziende e le istituzioni, sono invece chiamati a contrastarne la diffusione per riportare il lavoro nei campi dentro gli ambiti di legge e di contratto.
Una azione che deve essere ancora più determinata ed incisiva se venissero reintrodotti i voucher, una ipotesi contro cui siamo mobilitati unitamente alle altre sigle sindacali, che sono stati il lasciapassare del caporalato e del lavoro nero anche nelle campagne venete.