CAPORALATO, FIRMATO A LATINA PROTOCOLLO D'INTESA CON REGIONE LAZIO
“Oggi segniamo un passo avanti significativo, nella nostra regione, per la lotta e il contrasto del fenomeno del caporalato, del lavoro nero e dello sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori nell’agricoltura. Presso la sede della Prefettura di Latina, infatti, abbiamo firmato questo pomeriggio, congiuntamente con Cgil e Uil, un Protocollo d’intesa tra Regione Lazio e Parti sociali ‘Per un lavoro di qualità in agricoltura’, che dà vita ad un nuovo Piano d’intervento regionale in continuità con la legge 199 del 29 ottobre 2016 sul contrasto al caporalato”. Così in una nota Paolo Terrinoni, segretario generale della Cisl del Lazio.
“Un protocollo importante perché nella nostra Regione – sottolinea Terrinoni – il settore agricolo, con oltre 44mila imprese, 43.352 dipendenti e 24.851 lavoratori autonomi, è una voce importante per l’economia del territorio. Ma il lavoro regolare rappresenta una realtà parziale, visto che, secondo il 4° Rapporto Agromafie e Caporalato, sarebbero almeno 40mila i lavoratori irregolari in agricoltura nel Lazio sottoposti a turni di lavoro massacranti, paghe da fame e condizioni di vita insostenibili. Per contrastare questo fenomeno di sfruttamento odioso il Protocollo d’intesa, che si è avvalso anche del contributo della Fai Cisl del Lazio, avvierà una prima sperimentazione sul territorio di Latina, in sinergia con l’articolazione della Rete del lavoro agricolo di qualità costituita presso l’Inps. Un gruppo di coordinamento composto da Regione Lazio e Parti sociali avrà il compito di governare e monitorare le misure messe in campo. In primo luogo l’attivazione di sportelli dedicati al collocamento in agricoltura e liste di prenotazione presso i CPI designati, liste di prenotazione nelle quali le imprese agricole, con il supporto degli enti bilaterali, verranno incentivate ad attingere i lavoratori stagionali. Queste liste di disponibilità verranno fatte confluire in una nuova piattaforma informatica per favorire al massimo l’incrocio tra domanda e offerta. Istituita anche una rete di agevolazioni per supportare il lavoratore agricolo in ogni fase della vita: dalle convenzioni con aziende del trasporto pubblico locale per favorire una mobilità più sicura al sostegno economico per garantire alloggi dignitosi. Previsti interventi formativi in tema di salute e sicurezza, attività di mediazione culturale per favorire l’integrazione degli immigrati e campagne informative per promuovere le opportunità offerte dall’inserimento dei lavoratori nelle liste di prenotazione. Abbiamo infine concordato sulla necessità di predisporre una legge regionale ad hoc che, in continuità con la legge nazionale, introduca disposizioni ulteriori per la diffusione del lavoro di qualità in agricoltura e il contrasto del caporalato e il lavoro nero”.