CANINO (VITERBO), FAI CISL LAZIO: "NO AI LICENZIAMENTI NELL’AZIENDA AGRICOLA DEI CAVALIERI DI MALTA"
La Fai Cisl del Lazio, unitamente a tutti i lavoratori occupati presso l’Azienda Agricola, sita nel comune di Canino (Viterbo), di proprietà dei “Cavalieri di Malta” e attualmente gestita dalla Società “SAGRIVIT”, di circa 2000 ettari, vogliono portare all’attenzione dell’opinione pubblica tutte le criticità emerse dall’incontro del 19 febbraio 2020 tra i lavoratori, la Direzione Aziendale e i sindacati. L’azienda ha comunicato la volontà di licenziare alcuni operai, occupati da decenni, e di destinare 250 ettari di terreno fertile ad impianti fotovoltaici.
"Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, meglio conosciuto come sovrano militare ordine di Malta o SMOM - spiega Claudio Tomarelli, segretario generale della Fai Cisl Lazio - è un ordine religioso dipendente dalla Santa Sede con finalità assistenziali, riconosciuto dalla gran parte della comunità internazionale come soggetto di diritto internazionale, inoltre lo SMOM (Cavalieri di Malta) ha lo status di osservatore permanente presso le Nazioni Unite. L’ordine oggi ha attività mediche e umanitarie in oltre 120 paesi nel mondo. In Italia lo SMOM gode del diritto di extraterritorialità e i rapporti tra l’Ente e lo Stato Italiano sono gestite dalle relative Ambasciate. La qualità di soggetti internazionale è stata ribadita anche dalla Corte di Cassazione che ha riconosciuto all’Ordine l'immunità tributaria. Pertanto, l’Ordine ha benefici per milioni di euro essendo lo stesso proprietario di Aziende Agricole e di un grande patrimonio immobiliare: opera in 120 Paesi con 42.000 dipendenti. Nel 2018 le entrate dell’Ordine sono state 94 milioni di euro, con un patrimonio immobiliare immenso e 14 aziende agricole. Se il motto dell’Ordine è TUI TIO FIDEI ET OBSEQUIUM PAUPERUM (DIFESA DELLA FEDE E AIUTO AI POVERI) - chiede il sindacalista - come possiamo pensare di licenziare lavoratori senza trovare una soluzione positiva, quando si pratica la solidarietà, il bene comune e contro ogni forma di povertà?".
Per questo la Fai del Lazio ha chiesto allo SMOM di non praticare licenziamenti, di ampliare le colture, compreso il tabacco, di attivare una agricoltura più green, di ristrutturare gli immobili per costruire percorsi didattici per giovani studenti, di stabilizzare il 90% dei lavoratori precari da decenni e di abbandonare in maniera totale i pannelli fotovoltaici.
"Nei prossimi giorni - conclude Tomarelli - chiederemo alla sindaca del Comune di Canino di aprire un tavolo con la SMOM, con la SAGRIVIT e con le parti sociali, per trovare una soluzione e per rilanciare l’azienda agricola, sviluppando un progetto di futuro condiviso. Ci appelliamo alle parole di Papa Francesco, quando afferma che il lavoro umano è parte della creazione e continua il lavoro creativo di Dio: questa verità ci porta a considerare il lavoro sia un dono che un dovere, il lavoro perciò non è meramente una merce, ma possiede la sua propria dignità e valore”.