AGRICOLTURA, CONTRASTO ALLE PRATICHE SLEALI. FAI CISL VITERBO: "NECESSARIO APPLICARE CRITERIO TRASPARENZA ED EQUITA' PREZZI"
Sara De Luca, Segretaria Generale Fai Cisl Viterbo, ha partecipato nei giorni scorsi ad una tavola rotonda organizzata dalla Coldiretti provinciale, per affrontare il tema delle pratiche commerciali sleali e per un confronto sulle azioni necessarie a tutela dell’agroalimentare italiano. Incontro organizzato alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Delegazione europea approvata dal Senato. La tavola rotonda “Pratiche commerciali sleali. Nuove prospettive per un cambiamento reale” si è svolta presso l’azienda Orti Camilli, di Danilo Camilli, a Castel d’Asso, Viterbo, che ha gestito l’incontro mettendo sul piatto della bilancia i problemi delle imprese agricole e il loro rapporto con la grande distribuzione.
Al dibattito ha preso parte anche il sottosegretario al ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Francesco Battistoni, che ha annunciato importanti novità sull’iter normativo. “La Coldiretti per prima ha lanciato questo tipo di incontro su tale tematica – spiega Battistoni – il ministero è pronto, ha già mandato il decreto alla presidenza del Consiglio dei ministri ed entro agosto verrà approvato il decreto di recepimento contro le pratiche commerciali sleali”.
“E’ una norma molto importante che cerca di creare un equilibrio lungo tutta la filiera – dice il presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici – vogliamo venga riconosciuto il giusto reddito a tutti coloro che operano nella produzione dell’agroalimentare. Questo garantisce una migliore qualità del lavoro agricolo e del prodotto, perché le aziende, in questo modo, hanno la possibilità di investire in attrezzature e nelle risorse umane. Una forma di concorrenza sleale – ha detto Pacifici – è quella praticata dalle multinazionali che stanno investendo sulle energie rinnovabili prendendo di mira i terreni. Si tratta di investimenti facili, perché i pannelli sono semplici da installare. In questo modo le multinazionali garantiscono grandi quantità di denaro ogni anno per ogni ettaro di terreno che affittano. Creando in tal modo una concorrenza sleale."
Tra gli interlocutori presenti la Fai Cisl, con la Segretaria Generale di Viterbo Sara De Luca. "Il tema è molto delicato. Un’azienda agricola, ad esempio, che fa ortofrutta, come appunto quelle che lavorano a Castel d’Asso, hanno bisogno di affittare i terreni per poter aumentare la produzione, rispondere alle richieste della grande distribuzione e garantire i livelli occupazionali del territorio. Un affitto che può essere pagato solo con la vendita dei prodotti e fino a un certo punto. Se invece sul territorio arriva la multinazionale con i pannelli fotovoltaici, ciò significa innanzitutto non poter affittare i terreni circostanti perché ci sono i pannelli. E i terreni devono essere uno appresso all’altro. Non uno a 50 chilometri dall’altro. Non solo, ma la multinazionale può permettersi di pagare affitti più alti rispetto a quelli che può permettersi un’azienda agricola. In tal modo la proposta della multinazionale, agli occhi del proprietario della terra, risulta essere più allettante. Senza poi tener conto che su quel terreno non si coltiverà più niente per i prossimi vent’anni. Chi fa buon cibo – sottolinea De Luca – deve fare buona agricoltura. La sovranità alimentare è la parola chiave. Questo significa preservare suolo e biodiversità, indicando origine e provenienza dei prodotti. E poi fondamentale applicare il criterio della trasparenza e dell’equità dei prezzi. Dietro un prodotto a basso costo c’è un lavoratore sfruttato e non eccellenza agroalimentare. Importante è il made in Tuscia. Sostenibile, biologico, di qualità, e lontano da ogni forma di caporalato”.
L'incontro, il primo di una serie voluta da aziende particolarmente rappresentative del territorio, ha messo a confronto organizzazioni di categoria, sindacali e istituzioni, per discutere ed elaborare una strategia condivisa a tutela dell’agroalimentare.
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