PESCA, FAI CISL LECCE: "LA RIDUZIONE DELL'INDENNITA' PER FERMO BIOLOGICO E' UN GRAVE DANNO PER I PESCATORI E LE FAMIGLIE."
E’ scattato da pochi giorni il periodo di fermo obbligatorio per la pesca a strascico delle marinerie italiane e le difficoltà per i pescatori interessati sono addirittura aumentate rispetto agli anni precedenti.
“Dopo anni che chiediamo un ammortizzatore sociale strutturato per i lavoratori della pesca, ora il Governo riduce anche l’indennità del fermo biologico.” Il tono di Luigi Visconti, segretario provinciale della Fai Cisl Lecce, sindacato che rappresenta anche i lavoratori dipendenti della pesca, è quello di chi si sente preso in giro. Il disappunto del sindacalista si spiega in due cifre, 30 e 27,57, la prima è l’indennità in euro che veniva corrisposta fino allo scorso anno al pescatore per ogni giornata del fermo biologico, la seconda quella che verrà corrisposta quest’anno. Sono 2,43 euro che pesano sulle tasche dei pescatori, come spiega ancora Visconti: “30 euro erano già pochi, per lavoratori di un settore duramente colpito dalla pandemia, con un crollo importante delle vendite nel 2020. Flessione che ancora non è stata recuperata, anche se il comparto ristorazione e horeca è in sensibile ripresa. Questa ulteriore riduzione è un danno pesante per le famiglie coinvolte.”
Il motivo della riduzione è la mancata integrazione del fondo che avrebbe dovuto coprire il capitolo di spesa, che si è fermato a 11 milioni di euro. A questa situazione si aggiunge l’assenza di ammortizzatori sociali per il settore. “Ogni anno bisogna rincorrere le risorse necessarie a pagare il fermo pesca, cosa non scontata, come si è visto, e ad essere penalizzati sono i lavoratori e le loro famiglie. Come Fai Cisl da tempo contestiamo questa modalità di gestire i periodi di fermo, inoltre chiediamo da anni che per la pesca sia previsto un ammortizzatore sociale strutturato, come per gli altri settori, concetto ribadito anche negli ultimi tempi, visti gli stanziamenti previsti dal PNRR. Questo permetterebbe di rispondere alle necessità di reddito dei pescatori non solo nei periodi del fermo biologico ma anche in altre situazioni di emergenza che impediscono le uscite in mare, dalla manutenzione delle barche alle sospensioni dell’attività di pesca per cause di forza maggiore. Il confronto tra parti sociali e Ministero del Lavoro è in corso, e come Fai Cisl faremo la nostra parte, perché sia riconosciuta maggiore dignità e sicurezza al lavoro dei nostri pescatori” conclude Luigi Visconti, segretario provinciale Fai Cisl Lecce.