AGROALIMENTARE, FAI CISL E COLDIRETTI LATINA SI SCHIERANO PER IL PATTO SOCIALE: “BILATERALITÀ E SINERGIA PER VALORIZZARE IL PRIMARIO”
Si è svolto oggi presso il Castello Baronale di Fondi l’incontro “Terra e Persona: opportunità e buone pratiche a confronto”, organizzato da Fai Cisl Latina e Coldiretti Latina.
Ad accogliere i relatori dell’iniziativa è stato il saluto del Sindaco Beniamino Maschietto, che ha posto l’accento sul valore delle connessioni tra i comparti dell’agroalimentare e del turismo come volano di sviluppo del territorio.
Tra le principali criticità denunciate da Denis Carnello, Presidente di Coldiretti Latina, e da Stefano Leporati, responsabile area economica Coldiretti nazionale, la mancanza di manodopera in agricoltura: “Ad oggi mancano all’appello 100 mila operai agricoli, è un problema che sta emergendo in tutti i territori e che dobbiamo saper affrontare anche attraverso il giusto ricambio generazionale e la sburocratizzazione”.
Non si è fatta attendere la risposta del sindacato, con la proposta di Islam Kotb, Segretario generale Fai Cisl Latina, di “valorizzare gli enti bilaterali territoriali per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, come già avviene in alcuni progetti sperimentali, in altre province, con risultati molto positivi”.
Sul tema è intervenuto anche il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che ricordando “Fai bella l’Italia”, campagna del sindacato per valorizzare il lavoro agroalimentare e ambientale, ha sottolineato il bisogno di una nuova narrazione del lavoro agricolo: “È un settore complesso, che anche se sconta alcuni fenomeni gravi di sfruttamento e speculazione, come quelle nascoste dietro molte offerte di cibo sottocosto, è sostanzialmente sano ed essenziale per la nostra economia. Il lavoro agricolo - ha spiegato Rota - non deve essere considerato un mestiere di ripiego, o di transito verso altri settori, anche perché, come dimostrano sia l’ultimo rinnovo contrattuale che molti contratti provinciali, i nostri braccianti devono e possono ottenere welfare, incrementi salariali, e una migliore previdenza. Ed è proprio questo il senso del patto sociale che come Fai Cisl proponiamo alle controparti e alle istituzioni, per rendere più attrattivo il lavoro nel comparto primario e dare maggiore riconoscimento a chi, anche durante la pandemia, ha continuato a garantire il cibo di qualità sulle tavole degli italiani”.
Istituzioni presenti all’incontro anche con Enrica Onorati, Assessora regionale all'Agricoltura, Foreste, Filiera e cultura del cibo. “La nostra ambizione - ha detto Onorati - deve essere quella di produrre ricchezza giusta ed equa, unici valori per garantire una crescita al settore agroalimentare e il benessere delle nostre aziende e dei nostri lavoratori. Abbiamo scelto di non tenere fermi i progetti nei cassetti, per questo la Regione ha investito 10 milioni e mezzo di euro del proprio bilancio per un nuovo scorrimento della misura 6.1 del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio 2014-2020”. Molto positivo, per Onorati, l’approccio scelto da Fai Cisl e Coldiretti: “È fondamentale sviluppare il confronto e i tavoli concertativi, anche locali, perché aiutano a lavorare in sinergia e con una visione che non sia solo compartimentale, ma ampia e nell’interesse generale”.
Nel Lazio, è emerso durante l’incontro, trovano lavoro 50 mila operai agricoli, di cui 20 mila solo a Latina, provincia che vanta 65 mila aziende agricole e il primato in termini di contributo al Pil regionale. Preoccupa però il consumo di suolo agricolo: “Oggi è il momento di affrontare seriamente la rigenerazione urbana e dire basta alla cementificazione selvaggia e all’uso speculativo dei pannelli solari, che rischiano di far sparire centinaia di migliaia di ettari di produzioni agricole in un momento storico in cui è invece ancora più urgente incrementare le nostre produzioni”, ha detto Rota.