FAI CISL MESSINA, L'VIII CONGRESSO CONFERMA SABINA BARRESI SEGRETARIA GENERALE
Sabina Barresi confermata segretaria generale della Fai Cisl Messina. Presente anche il Segretario Generale nazionale Onofrio Rota: “Agroalimentare comparto fondamentale di questo territorio: puntare su infrastrutture, lavoro di qualità, sostegno all’export”.
Sabina Barresi continuerà a guidare la Fai Cisl di Messina, la federazione agroalimentare e ambientale della provincia. La conferma è arrivata al termine del VIII congresso provinciale che si è celebrato a Giardini Naxos, alla presenza del segretario generale nazionale della Fai Cisl, Onofrio Rota, del segretario generale della Fai Cisl Sicilia Adolfo Scotti e del segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi. Ad affiancare Sabina Barresi la confermata segreteria provinciale composta da Gaetano Merlino e Gino Lunghitano.
Tra i temi affrontati dalla Segretaria Barresi le risorse del PNRR, che rischiano di essere sprecate: “Sono 3.530 i progetti proposti nella città metropolitana di Messina (3.515 comunali e 15 provinciali) per un impegno complessivo pari a 1,9 miliardi di euro ma, ad oggi, solo il 12% è stato speso concretamente e, considerando che scadono nella primavera del 2026, il rischio è che vadano dispersi”. Barresi ha sottolineato la flessione delle aziende agroalimentari della provincia, che sono passate dalle 8.070 del 2008 alle 6.370 del 2024, anche se negli ultimi 5 anni si registra una leggera crescita (6.167 del 2019 contro 6.370 del 2024) Conseguente anche il calo dei lavoratori nel settore, in particolare gli stagionali passati dai 13.900 del 2019 agli 11.978 del 2024 con quasi 2mila lavoratori in meno in cinque anni. Importante, a Messina, anche il comparto pesca che vanta 387 mezzi sui circa 2.500 regionali, anche se il comparto necessita di ricambio generazionale e misure di sostegno al reddito. «Bisogna proseguire nella buona contrattazione, nella qualificazione delle professionalità, nella qualità e sicurezza nel lavoro. La Fai Cisl Messina – ha dichiarato Barresi - si è confermata un'organizzazione sindacale forte e coesa, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro con determinazione e con un forte spirito di unità. L’appello è quello dell'unità e della mobilitazione di tutti i lavoratori dei settori agricolo, alimentare e ambientale, per costruire insieme un futuro di sviluppo sostenibile, di giustizia sociale e di tutela dei diritti».
Di infrastrutture per la valorizzazione del settore agroalimentare e florovivaistico ha parlato il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi. «L’infrastrutturazione del territorio è uno dei temi che la Cisl di Messina, insieme alle proprie categorie, chiede da tempo. Serve costruire un sistema che guardi alla riorganizzazione dell'intero territorio provinciale, che è molto articolato”.
«La grande sfida dei prossimi anni – ha sottolineato il segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Adolfo Scotti - sarà quella di promuovere il settore agroalimentare oltre i confini regionali. È una sfida che la Fai ha colto da tempo, per un comparto che, nella nostra regione, ha il maggior numero in Italia di aziende di trasformazione, purtroppo non per addetti. C'è una riscoperta dell’agroalimentare e del florovivaistico, grazie alle politiche comunitarie e regionali, molti giovani si stanno riavvicinando perché ci credono, credono nell'ambiente, credono nel sistema Bio. Ma servono i canali di collegamento, perché in Sicilia c’è un concreto problema di viabilità e quindi anche il trasporto dei prodotti diventa difficoltoso, penalizzando la possibilità di valorizzare l’export».
Ha concluso i lavori congressuali il segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che ha evidenziato come «agroalimentare e florovivaismo siano un’eccellenza dell'Italia ma – ha sottolineato - servono politiche sinergiche, soprattutto per sostenere l’esportazione, oggi minacciata anche dai dazi statunitensi. L’agroalimentare è un asset strategico per il Paese che, con i suoi 600 miliardi di filiera, rappresenta oltre il 15% del PIL. La Sicilia ha una grande vocazione agricola e forestale, e il territorio di Messina ne è un esempio importante. Puntare sull’agroalimentare è essenziale, ma c’è bisogno anche di un territorio ben governato. Questo significa, per esempio, affrontare il tema della forestazione: il lavoro delle cosiddette “tute verdi” è fondamentale contro il dissesto idrogeologico ma anche per la valorizzazione di un territorio con grandi potenzialità turistiche. Non ultimo, il potenziamento delle infrastrutture che, come detto, favorirebbero sia il mercato interno che l’export”.











































































