12 Nov2014
SBARRA (FAI CISL): RINNOVATO IL CONTRATTO INTEGRATIVO GRUPPO BARILLA
Dopo otto mesi di trattativa e dieci incontri, fra sessioni tecniche e riunioni di coordinamento, questa notte, alle ore 5, è stato sottoscritto il rinnovo del contratto integrativo del Gruppo Barilla.
Ne dà notizia il Commissario della Fai Cisl, Luigi Sbarra, che sottolinea l’importanza dell’accordo sia per quanto concerne il ruolo dell’azienda nel contesto agroalimentare italiano, sia per la qualità e la quantità dei contenuti realizzati.
“La regolamentazione dello smart working, strumento innovativo di modello organizzativo che coinvolge una grande platea di impiegati – specifica Sbarra - l’introduzione del servizio lavaggio abiti da lavoro a carico dell’azienda, la ridefinizione delle modalità per la prestazione domenicale aggiuntiva al fine dell’utilizzazione della fiscalità di vantaggio e il riconoscimento di 8 ore di Rol aggiuntive per le persone in turno nella festività di Pasqua, solo per citare alcuni contenuti dell’accordo, dimostrano la qualità delle relazioni sindacali all’interno del Gruppo; relazioni contraddistinte da un approccio partecipativo e responsabile”.
“Anche la contrattazione relativa alla parte economica – prosegue Sbarra - ha visto le Parti impegnate non solo a definire gli aspetti legati alla quantità, quanto piuttosto a rivisitare le modalità di calcolo per la misurazione del raggiungimento degli obiettivi. L’aumento economico, infatti, operante nel 2015 e 2016, con un importo complessivo di 200 euro di aumento, sarà applicato solo sulla parte gestionale, mentre le modalità di misurazione delle performance sono state aggiornate al fine di permettere il raggiungimento degli obiettivi nelle mutate condizioni di redditività aziendale”.
“Con la firma dell’integrativo Barilla nonostante il periodo tutt’altro che favorevole – conclude Sbarra - viene valorizzato il ruolo della contrattazione decentrata oltre che quello, troppe volte messo in discussione, del sindacato, attore indispensabile nel contesto economico per la tutela dei bisogni, non solo economici, dei lavoratori coniugati alle compatibilità aziendali e di settore”.