IMU AGRICOLA: CISL, INIQUITA’ INSANABILI SENZA CONFRONTO CON PARTI SOCIALI
“Un provvedimento sbilanciato, con contraddizioni e iniquità insanabili senza il coinvolgimento delle parti sociali”. Lo afferma Luigi Sbarra, Segretario confederale Cisl, in merito al provvedimento sull’Imu agricola, approvato oggi in via definitiva a Montecitorio. “Il decreto porta con sé pesanti criticità per migliaia di piccole realtà familiari che compongono l'ossatura dell’agricoltura italiana. L’imposta continua ad applicarsi su terreni poco redditizi, solo perché collocati sotto i 600 metri. Il criterio secco dell’altitudine è miope, non tiene conto di tante aree interne economicamente depresse che andrebbero maggiormente sostenute, come sancisce anche la nostra Costituzione. La Cisl chiede parametri diversi di proporzionalità, che tengano conto della reale redditività dei terreni. Fondamentale, poi, il riconoscimento della sospensione degli adempimenti per gli agricoltori colpiti da gravi fitopatie che hanno devastato intere colture, come la Xylella fastidiosa. Vanno infine riattivate le agevolazioni Irap introdotte dal decreto 91/2014 e abrogate da questo provvedimento. Sostenere le piccole e micro imprese, specialmente in agricoltura, vuol dire creare le condizioni migliori per la crescita del lavoro produttivo. Significa integrare i salari dei lavoratori, rilanciare i consumi interni e con essi lo sviluppo del Paese. La Cisl chiede al Governo Renzi di raddrizzare le storture del provvedimento aprendo con il sindacato e gli altri soggetti sociali uno spazio di lavoro comune su obiettivi condivisi”.