ZUCCHERO. INCONTRO AL MINISTERO, PER LO ZUCCHERIFICIO MOLISE PARTE LA CAMPAGNA 2015
Si è tenuto, nella giornata di ieri, 14 Maggio 2015, presso la sede del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali, il tavolo di confronto richiesto dai sindacati di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil sulla difficile situazione del “Nuovo Zuccherificio del Molise srl”, con sede a Termoli in merito alla programmazione della campagna saccarifera 2015.
Presenti al confronto, oltre i rappresentanti delle segreterie nazionali e territoriali del sindacato e le rsu dello stabilimento molisano, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Molise l’Avv. Vittorino Facciolla, il senatore Ruta (membro della Commissione Agricoltura) e alti rappresentanti del Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali, tra cui l’On. Zucchi, il Prof. Arcuri e i dirigenti Assenza e Bianchi.
Dopo diversi mesi, e numerose richieste di incontro inevase, la Regione Molise – proprietaria al 100% della società Nuovo Zuccherificio del Molise srl – ha finalmente chiarito quanto da tempo richiesto dai sindacati: ovvero che la campagna 2015 avrà luogo, seppur con volumi ridotti rispetto al passato. Saranno così conservate e tutelate le quote di produzione assegnate allo stabilimento molisano garantendo, in tal modo, la permanenza, della filiera bieticolo saccarifera nel centro sud. In questi giorni è incominciata la semina delle bietole, con l’obiettivo di garantire lavoro e continuità di reddito ai lavoratori dello zuccherificio e ad una parte della filiera connessa. Purtroppo, invece, i volumi ridotti della campagna vedranno un drastico ridimensionamento del personale stagionale fin qui impiegato e un indebolimento complessivo della filiera bieticola del centro sud che da circa 44 anni vedono nello stabilimento di Termoli uno dei principali riferimenti, nonché l’unico stabilimento ancora attivo dopo la riforma OCM zucchero del 2006. Nei prossimi giorni saranno, attraverso un nuovo incontro tra le parti, definite modalità di svolgimento, volumi e durata di una campagna che oltre alla sopravvivenza dello stabilimento dovrà garantire continuità di reddito ai lavoratori coinvolti. In questo senso le OO.SS nazionali hanno chiarito che vigileranno affinchè gli impegni presi oggi in sede ministeriale vengano mantenuti e hanno chiesto al Ministero di fare lo stesso.
I sindacati di categoria, inoltre, hanno ribadito la necessità di individuare nel Mipaf il luogo naturale nel quale costruire un tavolo – nel quale coinvolgere le rappresentanze sindacali – per sviluppare proposte e monitorare la crisi che il settore bieticolo-saccarifero sta affrontando, in Italia come in Europa. Come noto è stato istituito in sede europea, su mandato del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e su forte impulso di Fai Flai e Uila attraverso l’EFFAT, un tavolo di esperti con il compito di individuare quanto prima possibili soluzioni che possano evitare un vero e proprio dramma occupazionale nel settore. Al tal fine i sindacati di categoria e il Ministero hanno condiviso la necessità di confrontarsi a tal riguardo e di stimolare un confronto tra i membri del gruppo di esperti e le parti sociali, che siano esse sindacali o datoriali.
L’impegno congiunto del sindacato e della politica, dal nostro punto di vista, deve essere teso a difendere la strategicità della filiera bieticolo-saccarifera in Italia, paese tra i primi consumatori di zucchero ma agli ultimi posti per tonnellate prodotte, soprattutto in un momento in cui il prezzo dello zucchero sul mercato globale sta seriamente mettendo in discussione presidi produttivi fondamentali per l’approvvigionamento alimentare dell’intero spazio comunitario. Per questo – quanto prima – è auspicabile individuare delle soluzioni che permettano di garantire una continuità produttiva dei quattro siti italiani. Anche per questo, tornando alla questione dello zuccherificio del Molise, è stata chiarita la necessità di monitorare in corso d’opera – ovvero prima, durante e dopo la campagna saccarifera del 2015 – le prospettive future, con particolare attenzione alla fine del regime delle quote nel 2017. Siamo convinti che tale percorso sia possibile e dunque lo porteremo avanti con l’obiettivo di non perdere più posti di lavoro, perché – purtroppo – sulla partita zucchero l’Italia ha già dato, e deve essere interesse di tutti i soggetti in campo (non solo del sindacato) difendere l’occupazione e la permanenza produttiva dei siti coinvolti. Continueremo a portare avanti questa battaglia e invitiamo tutti i soggetti coinvolti, che siano essi istituzionali o attori della filiera, a fare lo stesso.