Sbarra: “La bilateralità al servizio dell’agroalimentare di qualità” Un Convegno della FAI Cisl, in collaborazione con l’Eban
Nel pomeriggio di oggi, il convegno organizzato dalla Fai Cisl nazionale, presso la Cascina Triulza dell’Expo di Milano, è proseguito con una riflessione – insieme all’Eban (Ente Bilaterale Agricolo Nazionale) - sul tema: “La bilateralità al servizio dell’agroalimentare di qualità”. Con gli interventi dei rappresentanti sindacali Fai Cisl Stefano Faiotto, Claudio Risso e Attilio Cornelli e con i Presidenti di Eban, Roberto Caponi, e di Fisa, Romano Magrini, e le conclusioni del Commissario nazionale Luigi Sbarra, si è evidenziato quanto la bilateralità abbia consentito di sviluppare, anche nel pieno della crisi, soluzioni pragmatiche e di buon senso, perché incentrate sul costante tentativo di coniugare gli interessi dei lavoratori con le esigenze di competitività del sistema produttivo e dei territori. Per Luigi Sbarra, infatti, “la Cisl ha scelto il metodo della bilateralità come elemento di innovazione di un sistema di relazioni industriali bloccato che, da troppo tempo, non riesce ad offrire risposte concrete ai lavoratori e ai tanti che sono in cerca di occupazione”. “L’attivazione di una fitta rete di sedi bilaterali, promossa dalla contrattazione e sostenuta a livello legislativo e ministeriale grazie all’impegno e alla capacità propositiva della Cisl – ha proseguito Sbarra - è progressivamente diventata elemento strategico per un sindacato moderno e responsabile che vede nella partecipazione l’unica soluzione praticabile per governare il tumultuoso cambiamento in atto nel mondo del lavoro e nel modo di fare impresa”. La bilateralità è infatti, prima di ogni altra cosa, un metodo proprio di un moderno sistema di relazioni industriali per risolvere in modo condiviso i tanti problemi che affliggono imprese e lavoratori. “Le buone pratiche – ha concluso Sbarra - sono oramai sotto gli occhi di tutti. Il nostro compito è ora quello di diffonderle, consolidarle e innovarle accompagnando il passaggio dalla bilateralità di prima generazione a una nuova bilateralità al servizio dei lavoratori per migliorare redditi e tutele”.