AMBIENTE - IL SETTORE AGROFORESTALE CONCORRE A RIDURRE LA CO2
L’Italia si sta preparando per la Conferenza delle Parti che si svolgerà a dicembre di quest’anno e il Mipaaf e Ministero Ambiente hanno deciso di inserire la gestione delle terre agricole, dei prati e dei pascoli, all’interno delle attività che porteranno alla riduzione delle emissioni di gas serra durante il secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto che va dal 2013 al 2020. In sostanza si punta su una delle risorse che contraddistingue il nostro Paese per “eccellenza e sostenibilità”, mentre l’accordo sottoscritto tra i due ministeri prevede anche la realizzazione di un tavolo tecnico per definire i temi “crediti di carbonio” e “mercato volontario” e dare linee guida che coordinino l’attività del settore agricolo, ma anche di quello forestale. Durante la prima fase di impegno del Protocollo (2008-2012) erano già state introdotte, tra le attività utili ad abbassare i livelli della CO2 globale, quelle relative alla gestione forestale, che comportano l’assorbimento di oltre 15 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno. Grazie all’inserimento dell’agricoltura, del pascolo e della gestione dei prati, nel periodo 2013-2020 si potrebbe avere un ulteriore assorbimento di CO2 che va dalle 3,25 alle 5 milioni di tonnellate l’anno. Sono stime queste della sezione agricola del “Registro dei Serbatoi di Carbonio agro forestali”, ottenute con il coordinamento di Ismea