BENE INCONTRO MARTINA-POLETTI SU LAVORO NERO E CAPORALATO
“E’ stato un incontro proficuo e molto importante. Gli impegni presi dai ministri Poletti e Martina vanno nella giusta direzione per dare finalmente un segnale concreto nella lotta a lavoro nero e caporalato e, in particolare, apprezziamo la funzione primaria che viene attribuita alla Cabina di regia della "Rete del lavoro agricolo di qualità" nell’individuazione delle misure che costituiranno il piano di azione”.
Così Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil commentano l’esito del vertice sul caporalato, svoltosi questa mattina, presso il Mipaaf, con i ministri delle Politiche agricole e del lavoro Maurizio Martina e Giuliano Poletti, il presidente dell’Inps Tito Boeri, i rappresentanti delle principali organizzazioni agricole nonché della distribuzione.
“Consideriamo inoltre di grande rilievo la proposta di Poletti di istituire una sorta di monitoraggio e rendicontazione pubblica delle attività compiute sia per quanto riguarda i controlli sia per tutte le altre azioni che riguardano il lavoro nero. E’ un impegno importante che consentirà, tra l’altro, di non far calare l’attenzione su un fenomeno gravissimo con lo scemare dei fatti di cronaca” aggiungono i sindacati. “Nei prossimi 15 giorni lavoreremo insieme agli altri soggetti coinvolti nella Cabina di Regia della Rete, per individuare le misure operative, normative, giuridiche e sanzionatorie che daranno vita al Piano di azione contro lo sfruttamento della manodopera agricola, nella convinzione però che a tale piano venga poi data immediata applicazione perché il problema non è più rinviabile”.
Durante l’incontro Fai, Flai e Uila hanno presentato ai ministri un documento unitario con le proposte per rendere immediatamente efficace la Rete del lavoro agricolo di qualità: approvare per decreto il testo già definito al Senato di integrazione dei compiti e funzioni della Rete; inserire la riduzione di un euro a giornata dei contributi previdenziali per le aziende agricole che si iscrivono e prevedere la definizione di un marchio etico del lavoro di qualità per le aziende iscritte alla rete; estendere le sanzioni previste per lo sfruttamento illecito della manodopera (art.603 bis Cp) e la cancellazione dalla rete alle aziende agricole che non applicano il CCNL, le leggi sulla sicurezza del lavoro e fruiscono della intermediazione illecita di manodopera, prevedendo, inoltre, per tali aziende la revoca delle agevolazioni contributive e dei contributi PAC. Infine i sindacati chiedono l’apertura di un tavolo Interministeriale stabile e strutturato sulla materia con la partecipazione delle parti sociali agricole.