CCNL ALIMENTARISTI SBARRA: VITTORIA CHE PREMIA UNITA' SINDACALE
Il rinnovo del ccln alimentaristi è "una grande conquista che premia la lotta sindacale unitaria e responsabile, rimasta sempre su questioni di merito e capace di imprimere una svolta alle relazioni sindacali del futuro". Così Luigi Sbarra, Commissario nazionale Fai, che oggi a Bari ha chiuso gli attivi unitari Fai-Flai-Uila sul nuovo contratto nazionale di settore siglato il 5 febbraio. "Portiamo a casa un contratto inclusivo, che integra nuovi e importanti diritti, incrementa il potere d'acquisto dei lavoratori e innova il sistema di relazioni industriali", ha aggiunto Sbarra, evidenziando gli elementi qualificanti del rinnovo. La strada "è stata tutta in salita. Alla fine, anche grazie alla grande mobilitazione unitaria del 22 gennaio, che ha visto aderire allo sciopero oltre il 90 per cento dei lavoratori, abbiamo raggiunto un traguardo strategico per i 400mila addetti del settore".
Nel complesso "il contratto promuove il ruolo attivo della contrattazione nelle dinamiche di sviluppo. In particolare, viene confermato il riferimento di garanzia del livello nazionale e rafforzato notevolmente quello decentrato, insieme a welfare aziendale, bilateralità, partecipazione dei dipendenti alla vita d'impresa. A cominciare dall'incremento salariale di 105 euro in quattro anni, con due tranche riconosciute già nel 2016, che aumenta il potere d’acquisto dei lavoratori, e con esso i consumi e la domanda aggregata". Stessa logica "per il rafforzamento delle tutele alle donne vittime di violenza e per le modalità di telelavoro e smart working, che intercettano nuove esigenze delle famiglie", rileva il Commissario Fai.
Nel contratto c'è anche tanta inclusività, "come nel caso dell'istituzione di un Rls che sovrintenda alla sicurezza di tutti i lavoratori di sito, a prescindere dal contratto applicato, o la corsia preferenziale riconosciuta per l'assunzione degli stagionali storici". Di grande interesse, poi, l’introduzione "di un fondo a sostegno dei lavoratori che perdono occupazione entro due anni dalla pensione". Dotazione, sottolinea Sbarra, "che interverrà anche a favore dei lavoratori che vogliono trasformare il proprio rapporto di lavoro da full a part-time, con garanzia di reversibilità". I passaggi a tempo parziale "alimenteranno risorse per l'occupabilità, verso un vero ponte generazionale". Per quanto riguarda le relazioni industriali, "si dà per la prima volta linfa alla contrattazione territoriale, con la possibilità dei sindacati di categoria di negoziare nelle aziende in cui non sono presenti Rsu o Rsa".
Dal punto di vista degli assetti contrattuali, "viene inaugurato il principio di non sovrapponibilità delle funzioni del primo e del secondo livello. Riforma che realizza un determinante trasferimento di competenze in favore della contrattazione decentrata e aziendale, che diventa il baricentro dello scambio tra produttività e salari". Il contratto è "coerente con la proposta unitaria per un nuovo sistema di relazioni sindacali, sostenendone l’impianto innovativo, coraggioso e responsabile". Un messaggio chiaro a quelle aree del contesto politico e istituzionale si attardano a caldeggiare interventi legislativi sul salario minimo. E un monito forte al governo, chiamato ora a valorizzare l’apporto della società organizzata nelle strategie di rilancio e di coesione nazionale", conclude Sbarra.
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