EFFAT: "CRESCITA E OCCUPAZIONE" ALL'ESAME DEL GRUPPO DI DIALOGO CIVILE
Si è tenuto ieri 23 maggio, a Bruxelles, presso il Conference Center Albert Borschette la riunione del Gruppo di Dialogo Civile "CDG CAP" della Commissione Europea - Direzione generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale. Durante i lavori si è discusso, tra l'altro, di" Crescita e occupazione" e "Ricerca e innovazione nella agricoltura europea". Ermanno Bonaldo, Presidente aggiunto dell'EFFAT, nel suo intervento ha sottolineato che "per consentire crescita e occupazione è necessaria una produzione di qualità e occupazione di qualità". Condizioni, queste, "necessarie per essere competitivi in un mercato sempre più caratterizzato da prodotti dagli standard qualitativi bassi", la cui produzione, per contenere i costi, "vede molte imprese 'non propriamente virtuose' impiegare lavoro precario e non professionalizzato se non, in molti casi, lavoro irregolare". Questa condizione determina, inoltre, "concorrenza sleale tra le stesse aziende in un processo perverso che penalizza impresa, lavoro e qualità del prodotto". Relativamente a ricerca ed innovazione, Bonaldo ha ricordato che queste "devono essere affiancate da adeguata e permanente formazione". Infine, nel ricordare che l'agricoltura italiana è caratterizzata in gran parte da piccole imprese agricole, ha chiesto che la PAC "rivolga particolare attenzione nei confronti di tutti quei piccoli produttori, che oltre a significare produzione di qualità, contribuiscono in modo significativo, in particolar modo nelle aree pedemontane, alla salvaguardia e al presidio del territorio, alla tutela del sistema idrogeologico, alla valorizzazione ambientale e culturale di quelle aree evitandone lo spopolamento". Il Segretario del Settore Agricoltura dell'EFFAT, Arnd Spahn, nella sua analisi sulla attuale PAC, ha auspicato un maggiore riconoscimento del ruolo dei lavoratori agricoli e migliori condizioni di lavoro. Infatti, "la situazione dei lavoratori agricoli in Europa lamenta salari bassi a fronte di carichi di lavoro elevati, lavoratori non professionalizzati, scarsa formazione, percentuali elevate di situazioni di lavoro precario ed irregolare e un elevato numero di infortuni sul lavoro e malattie professionali". Infine Spahn, ha chiesto che la PAC escluda dai pagamenti "quelle aziende che eludono i Contratti collettivi di lavoro e le leggi sociali; l’inclusione dei principi per la Sanità e Sicurezza Europea (ad es, Direttiva 89/391 EEC) nella condizionalità; l’inclusione dei programmi d’istruzione e formazione per i lavoratori agricoli nelle condizioni quadro per i programmi nazionali del secondo pilastro".