FORESTAZIONE UMBRIA, LE PROPOSTE DI FAI-FLAI-UILA SULL'AGENZIA REGIONALE
Si è discusso del futuro dell’Agenzia regionale della forestazione (Afor) durante l’assemblea regionale dei lavoratori forestali della Regione Umbria, che ha visto oltre 600 partecipanti al centro fieristico Umbriafiere di Bastia Umbra. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno definito e presentato un pacchetto di proposte che sottolinea come Afor sia considerata e rappresenti una risorsa per il territorio. “Una risorsa costituita da uomini e mezzi – spiegano i sindacati – che hanno l’obiettivo e la funzione di difendere e tutelare il territorio e l’ambiente, identità fondamentale e Dna dell’Umbria. Questo richiede la messa in pratica di interventi di velocizzazione nel turnover e nel superamento delle difficoltà relative alla liquidità e al pagamento di stipendi e fornitori”. “Su questo terreno – hanno proseguito i tre sindacati di categoria – si sono impegnati positivamente la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, l’assessore regionale Fernanda Cecchini e l’amministratore unico di Afor Giuliano Nalli. Non si è trattato di un impegno puramente formale perché nel corso dell’incontro si sono create le basi per nuove relazioni sindacali e industriali. Ora si tratta di passare dalle parole ai fatti e di mettere in pratica l’importante e innovativa scelta fatta”. Per questo, Fai, Flai e Uila chiedono la messa in pratica, sin da subito, della proposta relativa alla costituzione di un fondo di rotazione che consenta un’autonomia finanziaria sufficiente per la normale attività e che non metta in discussione ogni mese il pagamento degli stipendi dei lavoratori e l’attivazione del percorso che prevede il turnover del personale all’interno dell’agenzia. “Questo – commentano i sindacati – consentirebbe da una parte di costruire il futuro, con l’inserimento di giovani lavoratori, dall’altra presuppone l’accompagnamento alla pensione dei lavoratori più anziani logorati da una lunga attività lavorativa”. Tra le richieste anche l’apertura della contrattazione per il rinnovo del Contratto integrativo regionale (Cir) che permette l’omogeneizzazione sia economica che normativa di tutti i lavoratori provenienti dalle ex Comunità montane. “La credibilità conquistata dalle istituzioni con l’impegno preso non può essere messa a rischio. Per tutti questi motivi siamo convinti che nei prossimi giorni arriveranno risposte nella direzione giusta”.