CAPORALATO, SBARRA: SERVE PATTO STRUTTURATO TRA PARTI SOCIALI E ISTITUZIONI
Saranno circa un migliaio i braccianti agricoli lucani che parteciperanno, sabato 25 giugno, alla manifestazione nazionale contro il caporalato organizzata dai sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. Una scelta non casuale, quella di tenere la manifestazione nazionale nel capoluogo pugliese, in considerazione del fatto che, pur essendo un fenomeno diffuso a livello nazionale, il caporalato assume nel Mezzogiorno i connotati di una vera e propria emergenza sociale. Il tema è stato al centro, oggi a Potenza, del consiglio generale della Fai Cisl, alla presenza del segretario generale nazionale Luigi Sbarra.
In base ai dati forniti dal coordinamento politiche migranti della Regione Basilicata nel 2015 Inps e ispettorato del lavoro hanno scoperto 950 lavoratori irregolari, in gran parte stranieri, e sanzionato 450 imprese agricole. Nella sola zona del Bradano l'attività ispettiva delle autorità competenti ha rilevato che, a fronte di 840 unità migranti assunte da 190 aziende, 12 aziende sono risultate irregolari, mentre su 395 lavoratori controllati, 43 sono risultati irregolari. Il settore primario dà lavoro in Basilicata a circa 30 mila braccianti, di questi 25 mila sono stranieri. Solo il distretto nel distretto del Metapontino – il più grande polmone agricolo della regione - sono impegnati 14 mila lavoratori stranieri. Numeri che confermano una tendenza ormai consolidata nei paesi avanzati: senza il contributo determinante della manodopera straniera – comunitaria o extracomunitaria – l'agricoltura lucana sarebbe in ginocchio.
"Sabato scenderemo in piazza, insieme a 10 mila lavoratori dell'agricoltura provenienti da tutta Italia, per sfidare il caporalato, per difendere la dignità di centinaia di migliaia di donne e di uomini, italiani e migranti", ha detto Sbarra nel suo intervento conclusivo. Almeno 13 le vittime sui campi nel 2015, " se vogliamo portare questo numero a zero serve un'alleanza, un patto forte, strutturato, che veda unite Istituzioni, mondo del lavoro e rappresentanze delle imprese". Il sindacato chiede "l'approvazione immediata del ddl che recepisce alcune nostre proposte prevedendo norme più severe. Il provvedimento è stato promesso un anno fa dal Governo e ancora è bloccato in Parlamento. Si individui subito una corsia preferenziale o si proceda con una decretazione d'urgenza: siamo alla vigilia di una nuova stagione di raccolta e non possiamo aspettare che altra gente muoia sui campi".
La Fai Cisl invoca poi "un restringimento sull'utilizzo dei voucher, che noi consideriamo veri e propri caporali cartacei perché colpiscono i contratti e negano diritti, assistenza, ammortizzatori sociali. Il governo non dia segnali contraddittori. Il contratto deve tornare al centro". Sabato "manifesteremo anche per questo, per ridare centralità al alla contrattazione e invocare lo sblocco dei contratti provinciali agricoli. Abbiamo già inviato le nostre piattaforme alle nostre controparti in tutte le province d'Italia. Noi ci siamo, il Sindacato c’e’, ed e’ pronto a fare la sua parte".
Tg3 Basilicata: al minuto 5.52 servizio su capralato e manifestazione Bari. In studio Luigi Sbarra.