PERUGINA: DOPO INCONTRO AL MISE RIPRENDERE IL CONFRONTO DI MERITO
"Nell’incontro di oggi al MISE relativo alla vertenza Perugina del Gruppo Nestlè, netta è stata la posizione assunta dall’onorevole Teresa Bellanova che ha indicato un percorso che impegni le parti a ripartire da un confronto di merito sia sul piano industriale sia su un piano per il Lavoro a tutela del possibile impatto occupazionale dichiarato nei mesi scorsi dalla direzione aziendale. Un confronto, ha ribadito il sottosegretario, che dovrà svolgersi necessariamente in un clima di rispetto reciproco e dove vi è l’esigenza di attenuare le forti tensioni di queste settimane". Così Massimiliano Albanese, coordinatore Fai Cisl, in relazione al tavolo sullo stabilimento Nestlé-Perugina di San Sisto, a Perugia.
"Inoltre - aggiunge Albanese - il MISE si rende disponibile a sostenere lo sviluppo del piano industriale, così come convenuto nell’accordo dell'aprile 2016, che impegni il gruppo Nestlè al rilancio del Bacio Perugina come Brand internazionale e, in generale, che faccia dello stabilimento di San Sisto un Hub Internazionale del cioccolato, garanzia anche per il futuro occupazionale e industriale dello stabilimento sul territorio Umbro".
Su tale percorso, "l’azienda si è resa disponibile". Alle parti sociali ora il compito di "riprendere il confronto di merito su tutti i temi relativi alla vertenza industriale ed occupazionale in atto e misurare concretamente le dichiarazioni e disponibilità aziendali. Come Fai Cisl abbiamo da subito apprezzato e condiviso la proposta del MISE che sosterremo durante le assemblee dei lavoratori".
"Nel merito lavoreremo per un vero piano per il lavoro che parta in primis dalla difesa dei posti di lavoro sul sito Perugina, favorendo le condizioni di un ulteriore sviluppo del piano industriale, ma anche approfondendo nel merito tutti gli strumenti previsti dall’accordo e, se necessario, favorendo tutte le occasioni di lavoro sul territorio nella libera scelta dei lavoratori, guidata da strumenti certi e verificabili", conclude Albanese.