PESCA, FAI FLAI E UILAPESCA: DAI PIANI DI GESTIONE NAZIONALE ULTERIORE STANGATA PER LAVORATORI E AZIENDE
È stato pubblicato la scorsa settimana in gazzetta ufficiale il Decreto Ministeriale 30/1/2018 “Adozione dei Piani di Gestione Nazionali” per la pesca delle specie demersali nei mari italiani. Questi piani prevedono una riduzione costante, negli anni, del numero massimo di giornate di pesca, il che significa dare una ulteriore stangata a un settore in crisi da oltre un decennio e il tutto in mancanza di un ammortizzatore sociale strutturato di sostegno per indennizzare i giorni in cui non sarà più possibile pescare.
Il sindacato non è contrario ad attivare tutte le misure necessarie per tutelare la risorsa marina ma, allo stesso tempo, non può concepire che i costi di queste misure ricadano solo e totalmente sui lavoratori e sulle aziende. Anche perché in tutti questi anni abbiamo già perso migliaia di posti di lavoro e visto chiudere altrettante imprese, a seguito dell’applicazione di norme e regolamenti che, evidentemente, non hanno salvaguardato la risorsa ittica né, tanto meno, il settore produttivo.
Da mesi chiediamo di essere preventivamente consultati nella definizione di misure che hanno una ricaduta diretta sul redditi dei lavoratori e sui livelli occupazionali e, soprattutto, un confronto per individuare una soluzione definitiva al problema della mancanza di adeguate tutele sociali nel settore. Ribadiamo quindi l’esigenza e la necessità di riunire e attivare, al più presto, la Commissione consultiva centrale per la pesca, quale primo passo in questa direzione.