INTEGRATIVO CAMPARI. FAI CISL: UN RINNOVO CHE RAFFORZA RELAZIONI INDUSTRIALI E PARTECIPAZIONE
È stato siglato nella serata di venerdì 18 maggio l’accordo Integrativo del Gruppo Campari per il quadriennio 2018-2021, che interesserà i circa 600 dipendenti della sede e dei siti produttivi italiani. Fondato nel 1860, il Gruppo Campari negli ultimi 15 anni ha vissuto uno sviluppo importante, diventando il sesto player mondiale per importanza nell’industria degli Spirit di marca. La multinazionale italiana conta 18 impianti produttivi, di cui 4 in Italia, e impiega complessivamente circa 4.000 persone.
“Per la sua identità sempre più internazionale – commenta il Segretario nazionale della Fai Cisl Attilio Cornelli – il rinnovo dell’accordo è particolarmente significativo nel panorama industriale italiano: è aggiornato nella sua parte strumentale e in quella economica, con un incremento del premio di partecipazione di 305 euro nel quadriennio e un montante in termini reali di 805 euro, e introduce importanti novità, come quelle che migliorano le relazioni industriali tramite un maggior coinvolgimento delle rappresentanze sindacali su salute, sicurezza, formazione, professionalità, welfare, benessere organizzativo e responsabilità sociale”.
“Un capitolo per noi di fondamentale importanza – rende noto il sindacalista della federazione agroalimentare industriale e ambientale della Cisl – è quello sull’Azionariato diffuso, che apre al futuro programma di partecipazione economico-finanziaria dei dipendenti, ai quali sarà consentito di ricevere azioni a condizioni di favore. Si tratta di un ulteriore sviluppo delle attuali relazioni industriali per ottenere un modello innovativo e partecipativo e sostenere la crescita del Paese, nella direzione di quanto indicato nel Patto della fabbrica siglato tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil”.
“L’integrativo – spiega Massimiliano Albanese, Segretario generale della Fai Cisl Lombardia – affronta tanti aspetti: vengono confermate maggiorazioni più favorevoli rispetto all’impianto del Ccnl su flessibilità e lavoro notturno, viene introdotto un contatore del lavoro notturno per rendere più agevole il confronto con la normativa pensionistica, mentre sul fronte occupazionale migliora la precedente intesa sui contratti part-time verticali a tempo indeterminato, per favorire la stabilizzazione e garantire flessibilità durante le produzioni stagionali. Sono state inoltre rafforzate le politiche di genere e delle pari opportunità, è stato introdotto lo smart-working, sono stati riconfermati gli impegni su sicurezza, formazione e sviluppo professionale, è stato rafforzato il capitolo sugli appalti per evitare forme di dumpig sociale, e infine è stato introdotto il welfare contrattuale, che interviene su previdenza, assistenza e servizi sociali”. “Siamo molto soddisfatti dell’intesa raggiunta – conclude Albanese – perché ha premiato la determinazione della delegazione trattante della Fai Cisl, specie nei momenti più delicati del negoziato, raccogliendo insieme alle altre sigle il plauso unanime dell’intero coordinamento sindacale”.