12 Lug2018
AGRICOLTURA, NO AL RITORNO DEI VOUCHER: 24 25 E 26 LUGLIO MOBILITAZIONE DEI SINDACATI
A seguito del moltiplicarsi degli annunci, anche da parte di numerosi esponenti del Governo, sulla volontà dell’esecutivo di modificare la normativa vigente che regolamenta l’utilizzo dei voucher in agricoltura, le segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila hanno indetto la mobilitazione della categoria per il 24 25 e 26 Luglio. Negli stessi giorni, lavoratori e delegati provenienti da tutta Italia presidieranno, inoltre, la Camera dei deputati durante la discussione del Decreto Dignità. I segretari generali di Fai Onofrio Rota, Flai Ivana Galli e Uila Stefano Mantegazza terranno una conferenza stampa il 23 Luglio per illustrare i dettagli della mobilitazione.
“La proposta ripresa a più voci di rimettere mano al sistema dei voucher in agricoltura è inaccettabile e incomprensibile rispetto a quelle che sono le motivazioni politiche che hanno portato alla emanazione del Decreto Dignità” affermano i tre segretari generali. “Essa prefigura infatti una ulteriore deregolamentazione a tutto danno dei lavoratori occupati nel settore. Non è accettabile pensare di ridurre la precarietà con norme ad hoc sul lavoro a tempo determinato e sul lavoro somministrato e, contemporaneamente, ampliare l’utilizzo dei voucher rispetto a quanto già previsto dalla normativa, in un settore nel quale il 90% dell’occupazione è stagionale e a chiamata”.
I voucher nel settore agricolo, ricordano i sindacati, sono già disciplinati dalla legge n. 96 del 2017 che individua le aziende che possono utilizzarli e i prestatori d’opera che possono fruirne, indica gli importi orari e le modalità con le quali agricoltori e aziende possono accendere questo rapporto di lavoro a chiamata. Da quando la legge ha introdotto trasparenza attraverso un sistema telematico di gestione, l’utilizzo dei voucher è sceso in maniera drastica e, guarda caso, sono aumentate le giornate di lavoro dipendente retribuite regolarmente dalle aziende.
“Non siamo disponibili a tornare indietro” concludono Rota, Galli e Mantegazza “a quando i voucher venivano utilizzati da troppe aziende come salvacondotto da mostrare in caso di ispezioni in azienda”.