"SÌ AL CONTRATTO, NO AI VOUCHER". LE RAGIONI DI FAI-CISL, FLAI-CGIL E UILA-UIL
Il Messaggero - 20 luglio 2018
Sì al contratto, no ai voucher
In queste settimane è stata lanciata una campagna mediatica, a seguito delle dichiarazioni del Ministro alle politiche agricole Gian Marco Centinaio, per reintrodurre i voucher in agricoltura. Di fatto una campagna di disinformazione, perché basata su un messaggio fuorviante: in agricoltura infatti i voucher già esistono e sono utilizzati e tracciati secondo la normativa vigente. Pertanto Fai CISL, Flai CGIL e Uila UIL esprimono contrarietà ad ogni ulteriore estensione dell’utilizzo dei voucher in agricoltura e, in particolare, considerano inaccettabile introdurre nel Decreto Dignità, che vuole ridurre il lavoro precario, una norma che va nella direzione opposta.
Di seguito i motivi della nostra posizione:
• In agricoltura, disciplinati dall’art. 54 bis della Legge 96 del 2017, i voucher esistono e sono destinati a pensionati, studenti regolarmente iscritti ad un corso di studi e disoccupati e la normativa indica gli importi orari e le modalità con le quali agricoltori e aziende possono accendere questo rapporto di lavoro. Quindi è evidente che, ad esempio, la retorica degli studenti che non possono essere assunti con i voucher per la vendemmia non risponde al vero.
• Il lavoro stagionale è una caratteristica strutturale del settore agricolo e quindi non deve essere considerato lavoro occasionale. I lavoratori stagionali in agricoltura hanno un contratto che ne disciplina diritti, salario, orario di lavoro e possono essere assunti per il tempo necessario alle stagioni di raccolta, anche per una sola giornata di lavoro. Pertanto il CCNL degli operari agricoli e florovivaisti e i CPL offrono tutti gli strumenti necessari anche per venire incontro alle esigenze di flessibilità delle aziende. Pagare gli operai agricoli a tempo determinato con i voucher vuol dire destrutturare il lavoro agricolo e di fatto cancellare il contratto di lavoro e il suo valore, nonché garantire una facile e pronta copertura a chi vuole continuare a pagare il lavoro nero, problema che purtroppo già affligge il settore. Non è accettabile ampliare l’utilizzo dei voucher rispetto a quanto già previsto dalla normativa, in un settore nel quale il 90% dell’occupazione è stagionale e a chiamata.
• Sì al contratto e No ai voucher significa anche avere la garanzia che sulle nostre tavole arrivino prodotti raccolti rispettando le regole, i contratti e la dignità di chi lavora. Fai CISL, Flai CGIL e Uila UIL saranno presenti con i propri delegati, lavoratori e lavoratrici il 24, 25 e 26 Luglio davanti al Parlamento e hanno chiesto al Vicepremier Luigi Di Maio e al Presidente della Commissione Lavoro della Camera Andrea Giaccone di essere auditi per spiegare le loro ragioni.
Onofrio Rota, Segretario Generale FAI CISL - Ivana Galli, Segretaria Generale FLAI CGIL - Stefano Mantegazza, Segretario Generale UILA UIL