INDUSTRIA 4.0, SIGLATO ACCORDO IN UNILEVER. BENAGLIA: CONTRATTO INNOVATIVO PER TUTELARE I LAVORATORI NEL FUTURO, SIA DA ESEMPIO
L’accordo, denominato “Agenda per lo Sviluppo del Capitale Umano nell’Industria 4.0”, è stato siglato questa mattina a Roma con le organizzazioni sindacali. Benaglia (Fai Cisl): “È il primo dedicato esclusivamente al Lavoro 4.0, un contratto apripista per tutelare i lavoratori nel futuro: sia da esempio per altre realtà produttive”
ROMA, 13 SETTEMBRE 2019 – È stato siglato questa mattina a Roma un accordo tra Unilever, multinazionale anglo-olandese presente in Italia nel settore alimentare con 3 siti e 1200 lavoratori, e le organizzazioni sindacali di categoria, interamente dedicato alle trasformazioni legate all’Industria 4.0. L’accordo, denominato “Agenda per lo Sviluppo del Capitale Umano nell’Industria 4.0”, cerca di “anticipare l’imminente transizione tecnologica, organizzativa e digitale che Unilever dovrà gestire nei prossimi anni anche nel nostro Paese, e adotta politiche di supporto per i lavoratori del gruppo, a partire dal loro arricchimento professionale”, ha detto il Segretario nazionale della Fai Cisl Roberto Benaglia intervenendo alla presentazione dell’accordo. Quattro sono le azioni che vengono messe al centro delle relazioni industriali del gruppo: coniugare flessibilità organizzativa e sicurezza sociale, programmi di apprendimento per tutti i lavoratori e le fasce professionali, modulazione dei progetti in base all’età delle persone coinvolte, e alleanze sul territorio con aziende e istituzioni per realizzare gli obiettivi. “Si tratta – ha affermato Benaglia – del primo accordo in assoluto nel panorama delle relazioni sindacali italiane esclusivamente dedicato a misure per attuare il Lavoro 4.0, è un contratto innovativo e apripista che per una volta vuole tutelare per tempo e nel futuro i lavoratori, e non gestire le conseguenze di scelte già avvenute. Finalmente, dai convegni su Industria 4.0 passiamo nel nostro Paese agli accordi sindacali che mettono in campo responsabilità, partecipazione dei lavoratori e soprattutto la formazione continua e la riqualificazione come vera e propria ‘assicurazione sociale’ contro il rischio della disoccupazione e della obsolescenza dei lavoratori”. “In un’epoca nella quale anche la paura del futuro e delle tecnologie disorientano i lavoratori e alimentano il populismo – ha concluso il sindacalista – accordi come questo contribuiscono a creare sicurezza sociale e a far sentire i lavoratori coinvolti e meno soli. È questo il mestiere del sindacato oggi in Italia: guardare senza rassegnazione il cambiamento e governarlo con strumenti nuovi. Ci impegniamo come sindacato a dare gambe ad accordi come questo, portandolo in altre realtà e dentro l’imminente rinnovo contrattuale nazionale, che a partire dal tema centrale della formazione continua può ben sostenere impresa e lavoro con misure innovative ed efficaci”.