MIGRANTI, ANOLF: AVVIARE REGOLARIZZAZIONE PER CONTRASTARE ILLEGALITA', LAVORO NERO E CONTAGI DA CORONAVIRUS
"Accanto alla crisi sanitaria e ai mille problemi che si innescano con essa, c’è anche il tema della tutela dei migranti presenti sul nostro territorio. I migranti regolari, certamente, ma anche quelli che sono divenuti irregolari. E’ il momento di dare risposte al Paese in molte direzioni, passando per i bisogni della persona. Oggi abbiamo lavoratori regolari, occupati in tanti settori economici nevralgici del Paese, nei settori di cura alla persona e nei servizi, nei comparti turistici e commerciali, che a causa della pandemia hanno chiuso le serrande, lasciandoli in situazioni di vulnerabilità non solo lavorativa, ma anche abitativa in alcuni casi. Ci sono poi i migranti che, sebbene irregolarmente presenti, per molti motivi, non ultimo il permesso di soggiorno scaduto, hanno sostenuto alcune filiere lavorative. Alcuni comparti produttivi si trovano in difficoltà perché privi della necessaria manodopera, come incalzato dalla Fai Cisl, anch’essa impegnata a richiedere di regolarizzare tanti lavoratori migranti con l’obiettivo di evitare che i ghetti diventino delle polveriere ed alimentino i contagi sanitari, ma anche per sostenere il lavoro agricolo oggi in sofferenza di manodopera. Noi crediamo che tale disagio sia riflesso anche ad altri settori produttivi ed è il momento di essere onesti con noi stessi e riconoscere che le nostre necessità e la loro dignità debbano andare di pari passo".
Lo afferma una nota dell'ANOLF CISL commentando il dibattito attuale sulla regolarizzazione dei migranti e la macanza di manodopera agricola.
"Oggi - aggiunge l'ANOLF - è il momento di riconoscere a queste persone il rispetto che meritano. In questo momento ci rendiamo conto di quanto, come dice Papa Francesco, le persone importanti sono quelle che non vanno sui giornali, ma che con immensa umiltà mandano avanti il Paese. Ci uniamo a quanto già sostenuto dalla Cisl, affinché si avvii urgentemente una fase di regolarizzazione, che contrasterebbe fenomeni di illegalità, lavoro nero, ma anche esposizione al contagio. Oggi più che mai tale disposizione sarebbe un atto vincente per tutti, con evidente vantaggio sanitario, ma anche sociale ed economico".