CCNL ALIMENTARE, FIRMATO ACCORDO CON ASSALZOO, ASSITOL, FEDERVINI E ITALMOPA
Con la firma odierna di Assalzoo, Assitol, Federvini e Italmopa, tutte le tredici Associazioni stipulanti il contratto nazionale del settore hanno siglato accordi specifici con Fai, Flai e Uila per il rinnovo del Ccnl Industria alimentare. A queste, inoltre, si aggiunge UnaItalia che, pur non essendo al momento tra le sottoscrittrici del Ccnl, rappresenta le principali aziende avicole italiane.
Dopo un intenso lavoro di confronto e di ricerca di soluzioni, cogliendo le specificità dei singoli comparti, Fai, Flai e Uila sono riuscite, quindi, a riavviare le trattative e ad assicurare agli oltre quattrocento mila lavoratori del settore la copertura normativa e la tutela del potere di acquisto per l’intero 2020. I nuovi minimi definiti, infatti, costituiscono parte integrante del contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare e rappresentano, quindi, la modalità per anticipare parte degli aumenti retributivi che saranno stabiliti nel negoziato per il rinnovo del Ccnl.
Tutte le aziende dell’industria alimentare sono, di conseguenza, tenute a corrispondere ai propri lavoratori gli aumenti retributivi concordati e a dare applicazione alle previsioni normative previste in questi accordi.
Se questa prima fase può ritenersi conclusa e pertanto viene sospesa la mobilitazione messa in questa fase in campo, continua da parte delle Organizzazioni Sindacali il lavoro per rinnovare l’intero contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare scaduto ormai da oltre 5 mesi. In quest’ottica, Fai, Flai e Uila invieranno, a breve, a tutte le Associazioni con le quali hanno già sottoscritto l’accordo per il rinnovo del Ccnl, una collazione di testi sui quali le Parti avevano già trovato soluzioni condivise nel corso degli otto mesi di trattativa.
È quella, infatti, la base sulla quale incardinare la ripresa del negoziato che dovrà, poi, affrontare sia gli ulteriori temi legati alla piattaforma sindacale sia le nuove esigenze dovute alla straordinaria situazione venutasi a creare in seguito all’emergenza Covid-19.