Il Segretario Generale della Fai-Cisl Onofrio Rota ha partecipato oggi al “Focus sull’Agricoltura – ruolo degli enti bilaterali” organizzato da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil nell’ambito di Fieragricola, rassegna internazionale dell’agricoltura in corso a Verona.
Interventi di apertura di Matteo Merlin, Segretario Generale Fai Cisl Verona e Luigi Bassani, Presidente di Agribi, l’ente bilaterale dell’agricoltura veronese, che hanno sottolineato il lavoro sinergico realizzato nel territorio, in particolare sui temi della formazione, della sicurezza e dell’integrazione di lavoratori immigrati. Significativo, in questo senso, il contributo dato dal progetto “Impara la lingua con la sicurezza in agricoltura” progetto di Agribi, finanziato da Inail e Spisal, con una App pensata specificatamente per l’agricoltura e mirata a insegnare non solo una base di lingua italiana, ma anche la terminologia relativa al contratto di lavoro, ai diritti e doveri, alle regole sul lavoro e alla sicurezza.
Nell’intervento di tre RLST, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, Sabrina Baietta, Francesco Marchiori e Filippo Grandi, sono emersi i risultati della bilateralità nel territorio veronese, che conta 3.500 aziende agricole, sulle 61mila regionali e rappresenta oltre 28mila dei 78mila lavoratori nell’agricoltura veneta. Nel 2023 Agribi ha effettuato oltre 600 controlli e monitoraggi sui sistemi e protocolli di sicurezza nelle aziende del veronese.
Alla tavola rotonda sul ruolo degli enti bilaterali, moderata da Ada Sinigalia, è intervenuto il Segretario Generale della federazione cislina, Onofrio Rota, in dialogo con i colleghi Davide Fiatti Segretario nazionale Flai Cgil e Enrica Mammuccari Segretaria nazionale Uila Uil, con Romano Magrini Responsabile nazionale delle relazioni sindacali per Coldiretti, Roberto Caponi Direttore nazionale delle politiche del lavoro di Confagricoltura e Gianmichele Passarini Vicepresidente nazionale Cia.
“La bilateralità in agricoltura è stata pioniera per il settore anche nell’ambito della contrattazione collettiva e decentrata – ha sottolineato Onofrio Rota che prosegue - rimane, ad oggi, fondamentale, per garantire la regolarità contrattuale, per il contrasto al caporalato, fenomeno che non risparmia neanche il Veneto, per estendere i servizi al lavoro, regolare l'incrocio domanda offerta, dare stabilizzazione e continuità lavorativa nel comparto, elemento questo che rafforza il potere di acquisto dei lavoratori e delle famiglie. L’agricoltura – ha aggiunto Rota - è un asset strategico per il nostro Paese, ma spesso non viene riconosciuta come tale: ciò si ripercuote sui lavoratori in termini di stipendi, garanzie e pensioni. Il lavoro agricolo appare come non appetibile, perché si presta a forme di illegalità, per la fragilità del sistema previdenziale, perché è un lavoro usurante. Ecco che la bilateralità deve contribuire a dare nuova credibilità al comparto rendendolo maggiormente attrattivo, favorendo un ricambio generazionale. È per questo – ha concluso - che propongo ai colleghi e alle controparti presenti, l’avvio degli Stati Generali della bilateralità in agricoltura, per fare sistema e dare la giusta centralità al lavoro agroalimentare italiano, mettendo a confronto le buone pratiche e gli esempi virtuosi esistenti”.