AGROALIMENTARE - RAPPORTO DI QUALIVITA, 1/3 DELLE DENOMINAZIONI VA ALL'ESTERO
Un volume prodotto pari a 1,27 mln di tonnellate di cui oltre un terzo esportato per un valore pari a circa 2,4 miliardi di euro con un aumento del 5 per cento. Un fatturato di 6,6 miliardi di euro e al consumo di circa 13 miliardi. Sono questi i numeri delle denominazioni di origine targate made in Italy.
L’Italia rimane leader mondiale del comparto per numero di produzioni certificate con 269 prodotti iscritti nel registro Ue (21,54% del totale registrazioni) di cui 161 Dop (27,62% del totale registrazioni), 106 Igp (17,18% del totale registrazioni), 2 Stg (4,08% del totale registrazioni). Un comparto che garantisce la qualità anche attraverso i 120 consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf, 48 organismi di certificazione autorizzati per un complessivo numero di oltre 60.600 visite ispettive e oltre 75mila controlli analitici.
Nel registro europeo dei prodotti a marchio Dop, Igp e Stg sono attualmente iscritte un totale di 1249 denominazioni suddivise in 583 Dop, 617 Igp e 49 Stg.
Nel 2014 l’Italia ha registrato 8 nuovi prodotti di cui 3 Dop e 5 Igp, patata dell’alto viterbese Igp, Strachitunt Dop, Miele varesino Dop, torrone di Bagnara Igp, pescabivona Igp, piadina romagnola Igp, salama da sugo Igp, pecorino crotonese Dop.
Secondo Rosati occorre “digitalizzare l’agroalimentare” puntando anche allo street food. Mentre Luca Bianchi, capodipartimento politiche competitive del Mipaaf annuncia che nelle prossime settimane si aprirà un tavolo sulla distribuzione delle denominazioni.