TOSCANA - FORESTE: LA DENUNCIA DELLA FAI CISL SUL DISINTERESSE DELLE ISTITUZIONI
Il patrimonio forestale della Toscana “viene governato con estremo disinteresse dalle istituzioni della nostra regione”, che ignorano e mal gestiscono quella che potrebbe essere una grande ricchezza non solo ambientale, ma anche economica e occupazionale della Toscana. E’ la denuncia contenuta in una lettera aperta che il Segretario generale della Fai-Cisl toscana, Giampiero Giampieri, indirizza “a tutte le istituzioni che nella nostra regione governano questo settore”, in primis la Regione Toscana a cui chiede di “occuparsi con serietà e continuità del settore”, mentre finora si è limitata per lo più a fare formazione “spesso ottima”, ma anche “costosa" e che "se non trova poi riscontro in una concreta e corretta organizzazione del settore, assume i connotati di un grande spreco di risorse.” Nella lettera si denuncia la necessità di riaprire il turn-over a fronte di un organico “marcatamente insufficiente”: 580 addetti (il 20% dei quali con varie limitazioni operative) per oltre 110 mila ettari di territorio. Un patrimonio che secondo la Fai-Cisl va gestito “con piglio d’impresa, da un organismo regionale che ne massimizzi le potenzialità e riduca le inefficienze.” Si tratta infatti per lo più di boschi ‘maturi’, segnala la Fai, per i quali l’azione forestale si esplica sempre di più con vendite di ‘legname in piedi’ e quindi con bilancio economico positivo. Per questo serve “un profondo cambiamento negli approcci gestionali”. Giampieri si rivolge anche all’Uncem, invitandola a “prendere atto dell’errore” di avere, con la sua “azione lobbistica” “determinato l’affidamento della gestione del settore alle Unioni dei comuni”; infatti, prosegue il Segretario Fai, “oggi possiamo affermare che, con qualche eccezione, questa scelta appare disastrosa, dimostrando che a determinarla è stata la voglia di dare ossigeno alle Unioni dei comuni, piuttosto che la volontà di gestire correttamente il settore.”
“Per questo –conclude Giampieri- chiediamo alla Regione di occuparsi con serietà e continuità del settore. Per quanto ci riguarda -sosteniamo ancora con forza una gestione unitaria del settore a livello regionale. Fuori da questa prospettiva sprechi, incompetenze e inefficienze saranno all’ordine del giorno con ripercussioni drammatiche per le maestranze e costi inutili per la collettività.”