Latina - Il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino è al collasso
Le Federazioni provinciali di Latina Fai-Cisl, Flai-Cgil e Filbi-Uil, a seguito del perdurare delle grave situazione finanziaria del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino che non consente il pagamento delle retribuzioni spettanti ai lavoratori (ad oggi le mensilità spettanti e non erogate sono 4), il pagamento dei fornitori, di effettuare gli interventi di manutenzione alle auto di servizio ed ai mezzi d’opera e di conseguenza di garantire neppure i servizi essenziali ai consorziati, hanno chiesto al Prefetto di Latina Dr.Pierluigi Faloni, l’attivazione di un tavolo istituzionale al fine di individuare soluzioni ed intraprendere azioni utili al risanamento dell’Ente ed al prosieguo delle attività consortili, in particolar modo, in un periodo di piena attività irrigua e in presenza di allerta meteo. L’attuale condizione finanziaria, comunicano le OO.SS., ormai strutturata e non riconducibile ad una situazione transitoria e straordinaria, vede l’Ente di Bonifica al collasso con ricadute gravissime per la tutela del Territorio, il personale occupato, per l’economia agro-alimentare pontina, l’indotto e più in generale per l'intero tessuto sociale ed economico della Provincia. Fai-Cisl, Flai-Cgil e Filbi-Uil, ricordano che nel primo incontro con l’Assessore all’Ambiente Refrigeri del 14 gennaio 2015 lo stesso aveva fatto proprie le istanze del Sindacato impegnandosi a trovarvi soluzione nelle more della nuova Legge di riordino del Sistema dei Consorzi di Bonifica del Lazio. In particolare nel Verbale veniva assunto da parte dell'Assessorato l'impegno a tutelare il personale occupato e a garantire la regolarità delle retribuzioni e delle attività consortili; nel secondo incontro, tenutosi in Regione il 23 luglio u.s. l’Assessore all'Ambiente Refrigeri comunicava che entro i primi giorni di agosto sarebbero stati stanziati 3,4 milioni euro a favore del Sistema consortile, il che avrebbe consentito, nei giorni immediatamente successivi il pagamento degli stipendi arretrati, mentre, riguardo ai circa 48 milioni di euro richiesti dai Consorzi del Lazio, per saldare quanto dovuto dalla Regione per i servizi svolti dal 2010 al 2014, l’Assessore faceva presente di poter coprire l’80% di tale cifra (circa 40 milioni di Euro), causa la mancata rendicontazione per il restante 20%. Trattandosi comunque di debiti fuori bilancio, per il relativo riconoscimento si sarebbe dovuto attendere la preventiva autorizzazione della Corte dei Conti e solo dopo la Regione avrebbe potuto erogare l'intera somma in tre rate nell'arco di tre anni. Fin qui gli impegni assunti e comunicati dalla Regione Lazio alla Prefettura di Latina e alle Organizzazioni Sindacali; “ma ad oggi, scrivono le OO.SS., con rammarico, constatiamo che nessuno di questi impegni è stato mantenuto e che permangono le seguenti partite debitorie della Regione nei confronti dei Consorzi del Lazio: mancati pagamenti per lavori di Manutenzione PIR " Opere di Bonifica di Preminente Interesse Regionale" e SPM "Servizio Pubblico di Manutenzione opere di Bonifica” “Infine, ci preme sottolineare che i lavoratori del Consorzio dell’Agro Pontino non possono essere più umiliati nella loro dignità come persone e come lavoratori; L’Ente necessita di interventi concreti e risolutivi, non più procrastinabili. Si parla dei costi dei Consorzi di bonifica, ma si dimentica che la Legge Reg. n. 53 che regolamenta la loro funzionalità demanda alle Province – attraverso le ATO – e alla Regione la stipula delle convenzioni che poi serviranno a gestire al meglio il mantenimento e la sopravvivenza del Territorio, a tal proposito ricordiamo che l’Agro Pontino è uno tra quelli a più alto rischio idrogeologico in Italia e che necessità di costante monitoraggio ed interventi” - I Lavoratori del Consorzio sono uomini che hanno lavorato senza tregua, oltre 40 ore di seguito, in caso di emergenze, lavoratori che, non preoccupandosi di dover timbrare il cartellino, si sono adoperati a mettere in sicurezza il loro Territorio, in quelle occasioni di tutti si parlava tranne di chi stava in prima linea sugli escavatori! Lavoratori che senza percepire la retribuzione da mesi, con spirito di servizio e senso di responsabilità, anche a fronte di grande disagio per le loro famiglie, continuano a presidiare il Territorio” – “ Situazione questa, però, non sopportabile ancora a lungo” – Appare inevitabile che, in caso di ulteriore immobilismo da parte della Regione Lazio ed impegni disattesi, il Sindacato proclamerà lo stato di agitazione e conseguente sciopero ad oltranza.