09 Mar2016
CONGRESSO FAI, CONCLUSA ASSEMBLEA FEDERAZIONE MARCHE CON SBARRA E GIANGIACOMI
Si è conclusa ad Ancona l'Assemblea congressuale della Fai Marche, che ha espresso quattro delegati per il Congresso nazionale straordinario della Categoria agro-industriale-ambientale della Cisl, in svolgimento il 13 e 14 aprile. I lavori sono stati aperti dalla relazione del Segretario generale regionale Silvano Giangiacomi. In conclusione, l'intervento del Commissario nazionale della Fai, Luigi Sbarra.
Giangiacomi ha ricordato le molteplici vertenzialità sui territori, a cominciare dal settore agricolo, "che nonostante alcuni timidi segnali di ripresa è ancora in emergenza occupazionale". Criticità rilevanti anche nel comparto dell'industria alimentare, "che nelle Marche ha perso oltre il 20 per cento degli occupati negli ultimi cinque anni".
Il Segretario regionale ha quindi sottolineato la necessità di "rilanciare politiche e investimenti capaci di sviluppare i comparti ambientali, quello artigiano, che occupa più di 6.500 addetti, e la pesca, che vanta una flotta di quasi 900 imbarcazioni". Per questo, ha detto, "è necessario un cambio di marcia da parte della Regione nelle direzione di una politica di promozione del sistema agroalimentare e ambientale marchigiano che faccia leva sull'utilizzo virtuoso delle risorse europee".
Il variegato sistema produttivo agro-industriale-ambientale delle Marche, ha detto Luigi Sbarra, "sostiene in modo formidabile lo sviluppo economico e sociale del territorio". Funzione anticiclica "che deve essere esaltata da politiche concertative, che riconoscano alle parti sociali un ruolo nei processi decisionali e valorizzino il lavoro dignitoso nelle dinamiche di crescita". Lo sviluppo "non è un concetto astratto, ma un traguardo che si raggiunge sui territori", ha aggiunto a margine dell'Assemblea.
Per questo, ha concluso Sbarra, " dopo la Conferenza Organizzativa di ottobre, la Fai continuerà a puntare sui suoi delegati, sulle nostre Rsa e Rsu, sui tanti militanti e quadri che ogni giorno operano per dare risposte fuori e dentro i luoghi di lavoro, lottando per innalzare tutele e partecipazione, innovazione e competitività. E contribuendo così alla ripresa di quel 'modello Marche' che per lunghi anni è stato vanto del Paese".