04 Apr2016
CONGRESSO FAI: ELETTI I DELEGATI IN SARDEGNA, CON PIRAS E PUTZOLU
Il “valore economico e sociale dell’agricoltura”, il “motore dell’industria alimentare”, la “tutela del sistema allevatori” e “la salvaguardia di un sistema-ambiente che sia anche produttivo”. E poi un sistema pensionistico “più flessibile, socialmente sostenibile, che garantisca il riconoscimento delle specificità dei lavori agricoli, dell’industria alimentare e dei comparti ambientali”. Sono alcuni dei temi affrontati in occasione dell’Assemblea congressuale della Fai Sardegna, tenutasi oggi a Dolianova, in provincia di Cagliari. Eletti i 13 delegati chiamati a partecipate al Congresso nazionale straordinario della Federazione agroindustriale-ambientale della Cisl, al via il prossimo 13 aprile.
I lavori, svolti nei locali dell’azienda vitivinicola Cantine di Dolianova, sono stati presieduti dalla Segretaria Regionale Cisl Oriana Putzolu e introdotti dalla relazione del Segretario Generale della Fai Sardegna Francesco Piras. Tra gli altri, hanno partecipato il componente della Segreteria Regionale Ignazio Ganga, il Segretario Generale della Ust Cagliari Mimmo Contu, la Segretaria Generale della Ust Oristano Federica Tilocca, il Segretario Generale Ust Olbia Tempio Mirko Idili e il Segretario Generale Cisl Medio Campidano Edoardo Bizzarro. Intervenuta al dibattito una folta schiera di delegati provenienti da tutti i territori della Regione.
“Il settore primario – ha detto Piras nel suo intervento iniziale – si oppone naturalmente alla desertificazione delle aree interne, valorizzando le tipicità e le culture locali. Le numerose realtà produttive, nel lattiero caseario, nel vitivinicolo, nel sistema allevatori, sono in buona parte l’espressione del legame tra l’uomo e il territorio e compongono sistemi economici e sociali dall’immenso valore”. Permangono però casi di arretratezza e sfruttamento: “spesso la paga sindacale resta un miraggio”. Contribuisce anche l’abuso dei voucher, “quasi caporalato di Stato”. Va quindi colta l’opportunità offerta dal Psr 2014-2020, "che mette su tavolo della Sardegna 1,3 miliardi di euro”. Risorse utili anche per dare vita a politiche ambientali che pongano un argine al consumo del suolo e valorizzino agli aspetti produttivi della foresta, della collina e dei bacini idrici”. Piras si è poi soffermato sulla vertenza che coinvolge i forestali sardi: ”da questa assemblea mi faccio portavoce del grido di seimila lavoratori che da oltre sei anni non hanno contratto, con gravi danni sul potere d’acquisto di salari che sono ben al di sotto della soglia minima di povertà”, ha detto.
“Al Governo – ha aggiunto Sbarra nelle conclusioni – chiediamo l’istituzione di un’Agenzia partecipata da Regioni e forze sociali, che sviluppi politiche ambientali integrate. Emergenza ancora più sentita in Sardegna, dove l’80% dei comuni è a rischio alluvione. Va dunque esaltata la funzione dell’Ente Foreste, dei consorzi di bonifica e le professionalità dei lavoratori che operano ogni giorno per assicurare stabilità ai territori”. Allo stesso modo, "va rilanciato il ruolo di un’agricoltura moderna, ben connessa a quel motore irrinunciabile che è l’industria della trasformazione”. Occorre poi “salvaguardare occupazione e produttività di un sistema allevatori che tanto contribuisce all’eccellenza del Made in italy”. Più in generale, ha evidenziato Sbarra, al sistema produttivo della Sardegna vanno riconosciute “specifiche misure di supporto derivanti dalle diseconomie implicite nella condizione di insularità”. Significa introdurre “strumenti di flessibilità e di sostegno per aumentare la coesione.
Flessibilità e sostegno devono anche caratterizzare un nuovo sistema pensionistico nazionale "che superi le iniquità della Legge Fornero, nel solco dei contenuti lanciati nella grande manifestazione unitaria del 2 aprile". La Fai chiede di correggere una normativa che esclude dalla declaratoria dei lavori usuranti, faticosi e rischiosi i settori dell’agricoltura, della pesca e certi comparti dell’industria alimentare". I fondi pensione negoziali devono inoltre "essere sostenuti con una specifica fiscalità di vantaggio che ne riconosca le finalità sociali". Infine, la Fai scenderà di nuovo in piazza il 19 maggio insieme a tutta la Cisl "per la rivalutazione degli assegni pensionistici".