LA FAI CISL TRA GLI STUDENTI DEL PENITENZIARIO DI VIBO VALENTIA
Agricoltura e sociale si sono incontrati all’Istituto Agrario del Penitenziario di Vibo Valentia Enrico Gagliardi, dove oggi si è svolta la premiazione di un concorso letterario dal tema “Agricoltura per sfamare le persone”, organizzato dalla Fai Cisl territoriale. Gli studenti si sono cimentati nella stesura di testi presentando elaborati ricchi di proposte concrete e testimonianze personali. Unanime la decisione dei vincitori di devolvere in beneficenza i premi. A tutti gli studenti è stata poi consegnata una medaglia di partecipazione.
L’iniziativa, introdotta del Segretario territoriale Fai Cisl Francesco Fortunato, ha visto intervenire il Segretario Generale della Federazione nazionale, Luigi Sbarra, che ha consegnato gli attestati alla presenza del direttore del Penitenziario, dott. Mario Antonio Galati, e della dott.ssa Caterina Brasca, che ha seguito il progetto nell’istituto e coordinato i lavori della giuria. Presenti inoltre il Segretario Regionale della Fai Cisl, Michele Sapia, il Segretario Regionale Cisl Sergio Pititto, il segretario generale Ust Cz/Vv/Kr Pino De Tursi il presidente regionale Anteas, il Direttore del patronato regionale Cisl e quello del Caf, il Segretario territoriale della Cisl scuola.
“Il concorso – ha spiegato Fortunato nel suo intervento iniziale – parte dalla necessità di ampliare il raggio di azione della Fai-Cisl, rafforzandone l’iniziativa a favore di fasce sottorappresentate e divulgando le virtù e i grandi pregi di un settore culturalmente, socialmente ed economicamente strategico come quello primario”.
“E’ stata una giornata importante – ha detto il leader della Fai Cisl, Sbarra – resa possibile grazie alla collaborazione dell’amministrazione penitenziaria e all’impegno concreto di tutti gli studenti. Gli elaborati consegnati mettono lodevolmente in evidenza quanto settore primario e i sistemi agroalimentari locali siano essenziali nelle dinamiche di sviluppo dei nostri territori. Protagonismo possibile solo quando la dignità della persona viene messa al centro del processo produttivo, quando cioè il lavoro e ben tutelato, retribuito, professionalizzato. Quando questo accade, l’agricoltura diventa uno straordinario motore di crescita e socialità. Grazie a tutti gli studenti per aver dato il proprio contribuito mettendo in evidenza con grande efficacia questo fondamentale aspetto”.