LA FAI CISL IN VISITA A VENETO AGRICOLTURA
La Fai Cisl ha incontrato ieri l’eccellenza di Veneto Agricoltura, azienda regionale specializzata in produzioni zootecniche ed agricole innovative ed ecocompatibili. Una delegazione di cento sindacalisti della Federazione si è recata a Caorle, in provincia di Venezia, per visitare due realtà di punta della produzione primaria del territorio. L’iniziativa, organizzata dalla Fai Cisl Veneto guidata da Andrea Zanin, ha visto partecipare anche il leader nazionale della federazione, Luigi Sbarra, e il segretario generale della Cisl Veneto, Onofrio Rota. Presenti inoltre tutti i segretari territoriali veneti della Categoria e una folta schiera di quadri, militanti e delegati Fai provenienti da tutti i settori produttivi agroalimentari e ambientali.
La prima tappa, in mattinata, si è svolta in Intermizoo, azienda nata nel 1973 e specializzata in ricerca genetica zootecnica, la cui mission è migliorare il patrimonio zootecnico degli allevamenti da latte. La struttura, apprezzata nei mercati di tutto il mondo, ospita più di 300 tori selezionati, la cui progenie è dotata di spiccata attitudine casearia. Intermizoo raccoglie il frutto di quindici anni di sperimentazioni e ricerca condotta insieme al Dipartimento di Scienze animali dell’Università di Padova.
Nel pomeriggio la delegazione Fai si è recata in ValleVecchia, l’azienda agricola sperimentale di Veneto Agricoltura che sorge in una zona naturalistica caratterizzata da una biodiversità tra le più significative ed apprezzate d’Italia. Area che nasce da una vasta opera di bonifica e riqualificazione ambientale, ottenuta per mezzo di tecnologie di avanguardia, che assicura all’azienda le condizioni necessarie per svolgere progetti agricoli sperimentali di alto livello in termini metodologie ecosostenibili.
“Oggi – ha detto Sbarra – abbiamo avuto l’opportunità di conoscere meglio due realtà di dimensioni contenute ma di grandi ambizioni e prestazioni. Aziende peraltro pubbliche, che mostrano in modo limpido quanto l’innovazione e la multifunzionalità siano le chiavi che aprono le porte dell’eccellenza, della competitività e soprattutto di un lavoro più tutelato, remunerato e professionalizzato”. In imprese come queste, sottolinea ancora Sbarra, “si comprende appieno come l’interazione con la ricerca e con le nuove tecnologie possa e debba trasformare il settore agricolo, rendendolo motore di sviluppo, protezione ambientale, riqualificazione territoriale, buona occupazione, integrazione”. Elementi indispensabili “nel contesto di una feroce globalizzazione e di cambiamenti climatici che rendono strategico lo sviluppo delle potenzialità etiche ed ecosostenibili del settore”.