CASA ITALIA, SBARRA: PUNTARE ANCHE SU TUTELA AMBIENTE E CONTRASTO A DISSESTO
"Apprezzabili e condivisibili le dichiarazioni odierne del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sulla necessità di aprire una stagione di fattiva cooperazione con le parti sociali per definire il ‘cantiere’ di Casa Italia. La tragedia del terremoto in Centro Italia richiede un metodo di lavoro impostato sul massimo della condivisione e della coesione tra tutti i soggetti in grado di dare un contributo”.
Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, Segretario Generale della Fai Cisl, la Categoria agroindustriale-ambientale del sindacato di Via Po.
“Sotto il profilo del merito – aggiunge – nel complesso degli interventi necessari occorre consolidare anche una strategia nazionale di difesa e manutenzione ambientale. Fondamentale, in questo ambito, un progetto coerente e organico per contrastare le tante forme di dissesto idrogeologico che ogni anno determinano devastazioni e lutti nel nostro Paese. Non si può dimenticare che nel solo 2015 sono state 18 le vittime riconducibili a frane, allagamenti, alluvioni e che nel 77 per cento dei Comuni italiani sono presenti situazioni a rischio”.
Per questo, incalza Sbarra, “come Federazione di Categoria, torniamo a invocare l’attivazione di un grande Piano nazionale per la messa in sicurezza delle comunità e dei territori che operi secondo logiche preventive e protettive anche attraverso le leve delle politiche forestali e della bonifica. In questo quadro, per assicurare il migliore coordinamento, va messa in funzione e valorizzata la Struttura di Missione che mesi fa è stata attivata presso la Presidenza del Consiglio proprio per meglio programmare, dirigere, controllare, sollecitare gli interventi di messa in sicurezza, l’accelerazione delle opere e l’apertura dei cantieri. La Fai Cisl è pronta a dare il proprio contributo mettendo in campo responsabilità, progettualità e strumenti contrattuali e bilaterali nella direzione di un nuovo modello nazionale orientato alla prevenzione, alla protezione, alla produttività”, conclude Sbarra.