CONSIGLIO GENERALE FAI CISL: PRONTI A RACCOGLIERE LA SFIDA DEL FUTURO
“Sono tanti i traguardi che abbiamo tagliato in questi anni, molti i punti che abbiamo segnato. Ora ci attendono nuove battaglie che vogliamo affrontare con tutta la forza del nostro entusiasmo, a cominciare da Congresso Nazionale del nostro sindacato. La Fai Cisl c'è, è pronta con le proprie proposte a raccogliere la sfida del futuro".
Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario generale della Fai Cisl, introducendo i lavori del Consiglio Generale della Federazione Nazionale, riunitosi oggi a Roma. Sul tavolo, l'analisi della situazione economico-sindacale e gli ultimi adempimenti in vista del Congresso Nazionale della Categoria, in programma dal 24 al 26 maggio a Riccione.
Prima di entrare nel vivo della relazione, Sbarra ha ringraziato a nome della Segreteria Nazionale quanti hanno reso possibile lo svolgimento dei lavori congressuali delle strutture territoriali e regionali: “Grazie a chi ha costruito questo percorso con passione, energia, militanza - ha detto - e congratulazioni a tutti i neoeletti: ai giovani, che rappresentano il nostro futuro, e anche ai meno giovani, che ci ancorano all'esperienza e ai valori della Fai e della Cisl". Per Sbarra, quello che stiamo attraversando "è uno snodo davvero inedito della vita economica e sociale del nostro Paese e dell'Europa, un frangente in cui "a tante le opportunità corrispondono altrettanti rischi". La strada maestra "passa da un Progetto-Paese che coinvolga tutti gli attori capaci di dare un contributo su assi ben individuati dalla proposta della Cisl di Annamaria Furlan”. Di qui la necessità di intervenire su fisco, infrastrutture, pensioni e relazioni industriali. E di garantire il rilancio di comparti agroalimentari e ambientali, "fondamentali nelle dinamiche di sviluppo e integrazione dell'Italia e dell'Unione europea". Salutando l'affermazione di Emanuel Macron all'Eliseo, Sbarra ha sottolineato il bisogno di aprire una nuova fase di rinnovato europeismo, che convinca anche le istituzioni comunitarie "ad adottare una politica agroalimentare più attenta alle ragioni del lavoro di qualità”. Importante banco di prova sarà “la riforma di una Pac che deve premiare la buona occupazione aggiuntiva", ma anche misure atte ad assicurare "il governo internazionale del mercato del lavoro agricolo" e "accordi di libero scambio definiti insieme alle forze sociali e che non mortifichino sicurezza alimentare, buona occupazione e tutele dei lavoratori”.
Nel corso dei lavori e del dibattito, passaggio rilevante sui voucher agricoli, “che andavano superati in agricoltura, ma non aboliti in tutti i comparti produttivi”. Quanto alla battaglia contro il caporalato, è stato richiamato il successo della mobilitazione sindacale che ha portato al varo della Legge 199. Un provvedimento attuato a metà, con "aspetti penali che funzionano, come dimostrano gli arresti di questi mesi", ma che "ancora non risponde come dovrebbe sul versante della prevenzione poiché richiede un coinvolgimento largo delle parti sociali agricole con la piena attuazione della Cabina di regia". Il Consiglio generale Fai ha poi rimarcato la necessità di aprire un luogo concertato per definire progetti "davvero utili ed espansivi" legati al Piano Industria 4.0. Servono interventi capaci di "esaltare il comparto alimentare e la sua struttura duale", a partire dal riferimento centrale del lavoro. In particolare occorrono "investimenti che generino nuove e buone assunzioni e promuovano il ruolo dei lavoratori nella vita delle imprese", senza dimenticare "la difesa del lavoro a bassa qualificazione”. Sono temi “che il sindacato deve sapersi intestare e che in certa misura deve saper anticipare, utilizzando bene contrattazione di secondo livello e bilateralità, secondo le possibilità offerte dai nuovi contratti nazionali”. Sostegno pieno, da parte della Fai Nazioanle, a "tutte le iniziative volte alla difesa dei livelli occupazionali nel comparto Forestazione". Settore da sviluppare "secondo un modello di prevenzione, protezione e produttività” con politiche “che rilancino il ruolo dei lavoratori nella tutela integrata del suolo”. La volontà del Governo di realizzare un riordino nazionale “rappresenta un’importante novità che recepisce la proposta della Federazione”, e nella quale va incardinata anche la questione della ripartenza dei negoziati del Ccnl con “l’indicazione definitiva di una controparte pubblica”.