AL VIA CONGRESSO NAZIONALE FAI CISL, SBARRA: PRONTI A RACCOGLIERE LA SFIDA DEL FUTURO
“Qual è stato il nostro contributo? Noi della Fai Cisl non abbiamo dubbi: abbiamo lavorato insieme e abbiamo lavorato bene, animando un sindacato a prova di futuro, vitale, forte, orgoglioso e responsabile, protagonista della trasformazione economica, sociale e culturale in corso nel Paese". Così Luigi Sbarra, Segretario generale della Fai, concludendo a Riccione la relazione del Congresso della Federazione agroalimentare-ambientale della Cisl citando e rievocando Piersanti Mattarella, nell’anniversario della sua nascita. I lavori si sono svolti alla presenza di quasi 500 tra delegati e ospiti. L'assise si chiuderà il 26 maggio con l’intervento finale della Segretaria Generale Cisl, Annamaria Furlan, la formazione del nuovo Consiglio Generale e l’elezione della nuova Segreteria del sindacato di categoria.
Presente una numerosa delegazione della Segreteria Confederale Cisl, Segretari Generali e componenti di segreteria di Ust, Usi e Usr, Segreterie di Federazione, dirigenti di enti e associazioni di emanazione Cisl. Hanno partecipato, tra gli altri, la Segretaria Generale Flai Ivana Galli e il Segretario Generale Uila Stefano Mantegazza; il Presidente Confcooperative Maurizio Gardini; il Presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti; il Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo; Claudia Merlino della Confederazione italiana agricoltori; una folta rappresentanza di Effat e Uita, del sindacato internazionale e dei gruppi aziendali agroalimentari.
Nel suo intervento, Sbarra ha rilevato come "a dieci anni dall’inizio della Grande Recessione sia ancora impossibile parlare di ripresa". La via è quella di un "Contratto per l’Italia e l’Europa che si incardina su quattro assi: fisco, previdenza e investimenti e riscatto del Mezzogiorno". Su questi obiettivi "la Cisl guidata da Annamaria Furlan si batte da tempo, con una piattaforma che punta a raddrizzare le storture che hanno generato la crisi". In particolare, sul versante pensioni, "vanno ridefinite regole che non penalizzino i lavoratori dell’agricoltura, gli stagionali alimentaristi, gli addetti alla pesca, che devono essere integrati nei meccanismi dell’Ape Social". La Fai chiede inoltre di "correggere una normativa che non riconosce la natura gravosa, usurante, faticosa di alcuni comparti". Bisogna poi "garantire l'accesso a migliaia di lavoratori stagionali agricoli nelle salvaguardie di Governo a tutela degli esodati".
L’agroalimentare, ha sottolineato Sbarra, "deve tornare al centro delle prospettive di sviluppo nazionali: lo impone l'esigenza di far ripartire i consumi e l'obiettivo di portare l’export di comparto a 50 miliardi di euro entro il 2020. Un traguardo che potrebbe portare oltre 100 mila nuovi posti di lavoro in Italia, reso più difficile dalle scellerate politiche protezionistiche di Trump". Occasione da non perdere è il Piano Industria 4.0, che “deve dirigere le dotazioni su obiettivi decisi in luoghi concertati che incrementino e salvaguardino occupazione, qualità del lavoro e aggregazioni di filiera”. Servono misure “tese a rafforzare un sistema alimentare che, da un lato, vede poche grandi imprese affermate a livello mondiale e, dall’altro, vive dell'eccellenza di tante piccole e medie realtà”. E occorrono anche “maggiori garanzie per l'occupazione a bassa qualificazione”.
Di fronte alle grandi sfide dell'agricoltura del domani occorre entrare con l’ottimismo della competenza senza dimenticare che il caporalato, è "ancora ferita mortale nel nostro Paese”. Con la Legge 199 "l'Italia si allinea con il resto d'Europa sulle penali", mentre la partita decisiva ora si sposta "sul ruolo e le funzioni della Cabina di Regia e della Rete di qualità: il Governo "deve dirci se crede veramente in questi strumenti". Sul tavolo, anche la recente abolizione dei voucher: "Se la Fai non può che dirsi soddisfatta per l'abolizione in agricoltura occorre anche dire che è stato sbagliato e dannoso cancellare il buono lavoro in tutti gli impieghi. Lo strumento andava riportato "a una disciplina che ne limitasse l'impiego al lavoro discontinuo e saltuario".
In riferimento ai comparti ambientali, Sbarra ha ricordato come il “Piano Casa Italia debba far leva anche sui comparti forestali e della bonifica con iniziative che esaltino il ruolo dei lavoratori nella messa in sicurezza del suolo, delle falde acquifere, della stabilità idrogeologica del Paese”. Gli interventi di ricostruzione, ha aggiunto, “costano più di un miliardo l'anno, molto più di una buona politica di manutenzione". Il settore forestale va quindi "sostenuto secondo un modello di prevenzione, protezione e produttività, seguendo le esigenze dei singoli territori ma con una strategia complessiva organica e nazionale". A tal proposito, "va salutata con soddisfazione la volontà del Governo di istituire una Direzione forestale nazionale presso il Mipaaf e l’intenzione di realizzare una legge di riordino, che recepisce le nostre proposte” e sulla quale va incardinata anche “la questione di un contratto nazionale negato da cinque anni per la mancanza di una controparte pubblica. Governo e Regioni sblocchino la situazione e restituiscano a 60 mila persone il diritto a negoziare le proprie condizioni di lavoro”.
Nell’ultimo biennio la Fai Cisl "ha conquistato rinnovi contrattuali di grande valore e prospettiva". Così "nell'industria alimentare, nella cooperazione alimentare e nella piccola e media impresa alimentare. Così negli accordi per la cooperazione agricola, per i consorzi di bonifica, fino ad arrivare alla pesca e al contoterzismo. Così, ancora, per i lavoratori dell'artigianato alimentare, degli impiegati agricoli, degli addetti della cooperazione pesca e dei consorzi agrari, per finire con il settore tabacco e con la panificazione".
I nuovi contratti "hanno coinvolto una platea complessiva di oltre un milione di persone, con avanzamenti su partecipazione dei lavoratori alle dinamiche d’impresa, aggiornamento degli assetti contrattuali, potenziamento dei rapporti paritetici, welfare". Il valore reale delle retribuzioni "è stato rilanciato concretamente: i rinnovi garantiranno infatti entro il 2020 lo sblocco di oltre 4 miliardi di euro, ai quali si aggiungono i frutti della contrattazione decentrata". Per quanto riguarda le dinamiche associative, “la Fai è cresciuta e si è consolidata". Nel biennio 2015-2017 la Federazione "ha registrato l’ingresso di circa 15 mila nuovi associati, un incremento vicino al 7 per cento".
Dove c'è la Fai, ha concluso Sbarra, "c'è un presidio di tutela, di fiducia, di sviluppo e di speranza per un domani migliore. Un domani che vogliamo continuare a costruire insieme, dentro una Cisl sempre più forte, per una Federazione consapevole dei propri valori e della propria identità e sempre più protagonista della crescita economica, sociale e umana dei suoi associati, di tutti i lavoratori, dell'Italia intera".