SUD, SBARRA: METTERE A SISTEMA L’ECCELLENZA, REALIZZARE UN PATTO SOCIALE
“Per troppi anni si è consumato in una e dannosa continua contrapposizione tra questione settentrionale e questione meridionale. Un conflitto demenziale, che ha finito per frenare la capacità produttiva dell’intero sistema nazionale. La svolta passa dal riscatto delle tante eccellenze e dalla realizzazione di un patto sociale che le valorizzi”. Così Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl, intervenuto oggi a una tavola rotonda sullo sviluppo del Mezzogiorno organizzata dal Pd nell’ambito della Festa nazionale dell’Unità, a Imola. All'iniziativa hanno partecipato anche l'ad Invitalia Domenico Arcuri, il viceministro allo Sviluppo Teresa Bellanova, la deputata e responsabile Pd Mezzogirono Stefania Covello e il Presidente Svimez Adriano Giannola.
“Dopo tanti anni di politiche anticoesive – ha aggiunto il sindacalista - i Governi Renzi e Gentiloni hanno dato finalmente margine a una visione meridionalistica. Il Dl Mezzogiorno è tassello significativo di un mosaico meridionalista che dobbiamo continuare a costruire insieme. Il bonus per l’occupazione va però mantenuto per tutto il periodo della programmazione, e la decontribuzione per le nuove assunzioni va rafforzata per intercettare la fascia degli inattivi. La formazione deve essere considerata a tutti gli effetti un investimento produttivo per le aziende”.
“Ci sono esperienze di eccellenza in tanti campi, tra cui agroalimentare, il cui potenziale è enorme. Bisogna connetterle, creare network che le mettano in dialogo con i mercati nazionali e mondiali. Vanno affrontate e risolte le lentezze che impediscono la realizzazione delle infrastrutture e realizzato un più forte coordinamento con le parti sociali sui programmi per i singoli interventi. Occorre inoltre incrementare la quota di investimenti destinata al Sud dai grandi player pubblici”.
Quadro essenziale entro cui progettare lo sviluppo, per Sbarra, “è la legalità e la trasparenza dell'azione amministrativa, con una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata, e alle intermediazioni parassitarie che alimentano opachi poteri locali. Abbiamo oggi il dovere di investire sul protagonismo del Mezzogiorno, dei suoi lavoratori e imprenditori, dei sui giovani, delle sue donne, sostenendo una ripresa che lo trasformi in motore trainante del Paese. Dobbiamo partire dalla più strategica delle risorse: il capitale umano”.