CAPORALATO, SBARRA: SALDARE ALLEANZA TRA SOCIETA' E ISTITUZONI
"L’agroalimentare italiano non è né piccolo, né antico: è un tessuto interconnesso, con filiere produttive d'eccellenza. Tuttavia c’è anche una costellazione di realtà marginali in cui proliferano sfruttatori e caporali. Su queste aree va diretta una grande azione di riqualificazione legale, infrastrutturale, sociale, a partire da un disegno che valorizzi le competenze delle Parti sociali".
Così Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl, intervenendo a margine del convegno Lavoro e Legalità, Immigrazione ed Integrazione, organizzato da FederAgri-Mcl a Tropea.
"Sindacato agricolo e Associazioni datoriali di categoria - aggiunge il sindacalista - sanno dove si nascondono criticità e debolezze: dobbiamo dare forza a questa rete, valorizzarne le competenze, collegare le leve bilaterali e contrattuali alla nuova Legge sul caporalato. E garantire, mediante questi strumenti, un governo più equilibrato del mercato del lavoro agricolo".
La componente migrante nel caporalato, "rappresenta la realtà numericamente più significativa: almeno 300 mila le persone vessate. Bisogna rispondere loro con progetti di integrazione, politiche attive e abitative, protocolli su trasporti, sicurezza". Vuol dire "implementare la Cabina di regia sui territori e dare sempre maggiori affidamenti ai percorsi sussidiari di crescita, coesione, tutela e integrazione". A tal proposito, "la Legge 199 introduce elementi di assoluta importanza: il problema è che non si riesce ad andare oltre la stretta assicurata dall'inasprimento del codice penale. All'efficacia sul versante della repressione non è ancora stato affiancato uguale investimento sul fronte prevenzione".
"Come diremo l'11 ottobre alla presenza del ministro Martina, in occasione del nostro convegno sull'agroalimentare a Bari - sottolinea ancora Sbarra - la legge c'è, i riferimenti normativi non mancano, ma restano frenati da gravi resistenze alle quali dobbiamo saper rispondere uniti", avviando anche in ogni territorio colpito "una grande campagna di informazione, coinvolgimento, sensibilizzazione che dia modo a lavoratrici e lavoratori, stranieri e non, di conoscere i propri diritti". "La partita più importante si gioca prima che scatti il fatto criminale, con un presidio istituzionale e sociale all'altezza. Una sfida che coinvolge tutti e che richiede una salda alleanza tra le forze sane del Paese", conclude Sbarra.