AGROALIMENTARE: SERVE UNA NUOVA ALLEANZA TRA SINDACATI, IMPRESE E ISTITUZIONI
I comparti agroalimentari e ambientali del futuro “si sviluppano a partire da una nuova, grande alleanza che impegni Sindacati, Imprese e Istituzioni a comportamenti coerenti su obiettivi condivisi che si chiamano qualità del lavoro, innovazione di prodotto e di processo, formazione, internazionalizzazione, competitività”. Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl, concludendo il suo intervento in occasione del convegno “L’agroalimentare del futuro”, organizzato dalla Federazione agroindustiale-ambientale della Cisl, alla presenza del ministro Maurizio Martina e della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
“Dobbiamo sviluppare nuovi luoghi in cui aziende e mondo del lavoro operino insieme, perseguendo obiettivi che leghino armoniosamente l’interesse di parte al bene comune - ha aggiunto il sindacalista -. Si tratta di ritrovare le evidenti ragioni di una cooperazione da cui dipende il futuro della nostra occupazione, dei nostri comparti, di tutta l'Italia”. La Fai Cisl “è pronta a fare la sua parte, con le sue proposte, i propri valori, la propria forza associativa, la propria responsabilità. E con l’orgoglio di chi vuole essere protagonista dei processi di sviluppo e di coesione economica, sociale e culturale del Paese”.
L'iniziativa ha visto partecipare oltre quattrocento persone, tra lavoratori, militanti, quadri e dirigenti. Sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente Coldiretti Puglia Gianni Cantele, il Segretario Generale della Fai Puglia Paolo Frascella, il consigliere regionale Donato Pentassuglia. Gli interventi sono stati accompagnati da testimonianze di delegati Fai. Ha presieduto e coordinato i lavori la Segretaria Generale della Cisl Puglia, Daniela Fumarola.
Nel suo intervento, il ministro Martina ha rinnovato la propria disponibilità “collaborare nelle sfide per la qualità e la dignità del lavoro agroalimentare e consolidare l’impegno già profuso e nelle scelte che abbiamo condiviso, insieme alla Fai Cisl e alla Cisl, per lo sviluppo di questo settore importante per l’economia italiana. E’ il dialogo sociale che produce gli avanzamenti di un Paese, per affrontare i nodi di una società è necessario lavorare insieme”.
Concludendo i lavori, la segretaria generale Cisl Furlan ha tra l'altro rilevato come il capolarato sia "una piaga sociale da estirpare nel Mezzogiorno, e non solo". "Abbiamo fatto tutti un grande passo avanti con la nuova legge. Ma questo non basta". Le forze dell'ordine "stanno facendo una grande lavoro per colpire l'intermediazione illegale. E se ne vedono i frutti. Ma sono ancora inaccettabili le sacche di illegalità che ci sono in un paese che ha nella Costituzione la tutela del lavoro e della dignita' delle persone. "
"E' una contraddizione - ha aggiunto la leader Cisl - avere un settore agroalimentare che rappresenta una eccellenza del Made in Italy per la sua qualità e la capacità di innovazione, e la contemporanea presenza di illegalità e di sfruttamento inumano dei lavoratori". Furlan ha ricordato che la legge sul capolarato non è stata un percorso facile."E' stato un passo fondamentale perché senza quella legge avremo condizioni ben peggiori nelle campagne . Ma la strada della legalità è ancora lunga. Ci vuole coerenza ed un impegno quotidiano di tutti per costruire strumenti concreti di prevenzione".