SBARRA: IN DOCUMENTO PENSIONI CONTENUTI IMPORTANTI GRAZIE A IMPEGNO FURLAN
“Sosteniamo con forza il giudizio positivo della Cisl sul documento di sintesi in materia di pensioni: un pacchetto che assicura il superamento dell’impianto ‘ideologico’ della Legge Fornero, introducendo il principio che non tutti i lavori sono uguali". Lo ha detto Luigi Sbarra, aprendo questa mattina i lavori del Comitato Esecutivo Nazionale Fai. L'assise, che ha visto partecipare anche la leader della Cisl Annamaria Furlan, è stata introdotta da una articolata relazione in cui Sbarra, fra l'altro, ha esposto le innovazioni profilate dal documento sulla previdenza, con particolare riferimento agli avanzamenti in materia di requisiti di pensionamento, risorse, rivalutazione degli assegni, valorizzazione del lavoro di cura e di maternità per le donne. Centrale in particolare "lo stop immediato dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile previsto nel 2019 per gli operai agricoli e per gli imbarcati pesca, sia per assegni di vecchiaia che di anzianità". Obiettivo, come gli altri, conquistato "grazie al prezioso lavoro di tessitura di Annamaria Furlan, che più degli altri ha voluto e creduto nel confronto e che da un certo punto in poi ha lottato al Tavolo in splendida solitudine". Il compito del sindacato, ha sottolineato ancora Sbarra, "non è quello di fare testimonianza, ma di contrattare, concertare e conquistare risultati per le pensionate e i pensionati del nostro Paese”.
Nel suo intervento, la Segretaria Generale Cisl Furlan ha tra l'altro evidenziato la rilevanza del nuovo modello di calcolo di aspettativa di vita, "ora più vantaggioso per tutti i lavoratori". Un passaggio determinante, che contribuisce a "smontare la Legge Fornero passo dopo passo". La leader Cisl ha inoltre reso noto che la Confederazione chiederà "un incontro con tutti i gruppi parlamentari" per accompagnare le riforme sia alla Camera che al Senato. Importante è ora assicurare che siano inserite, mediante emendamento governativo, in Legge di Stabilità e che i "300 milioni di euro promessi dal Governo non siano dirottati altrove". Rinviare tutto "sarebbe stato un errore clamoroso: abbiamo tutelato i più deboli, fermando l’aspettativa di vita per chi fa più fatica".