CONSIGLIO GENERALE FAI, SBARRA: SERVE CRESCITA DAL VOLTO UMANO
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“Si apre una stagione decisiva per un’Italia che deve ricominciare a progettare su se stessa, facendo affidamento su un sindacato libero e autonomo, riformatore e contrattualista. Questo è la Fai, questo è la Cisl. E questo vogliamo continuare ad essere, operando in settori che più di altri possono spingere una crescita veramente umana, che irrori ogni ambito della società e non lasci indietro nessuno”.
Lo ha detto Luigi Sbarra, Segretario Generale della Fai Cisl, a conclusione della relazione introduttiva del consiglio generale nazionale della Federazione agroalimentare-ambientale, aperto oggi a Roma, alla presenza del Segretario Confederale Andrea Cuccello. I lavori si chiuderanno domani con una sessione studio sulla bilateralità di settore.
Nel sui intervento, Sbarra ha sviluppato una articolata analisi di scenario sui comparti di competenza Fai, partendo dalla valutazione del particolare momento storico che attraversa il Paese: “L’Italia è in mezzo a un guado – ha detto –, con una crescita mal distribuita e livelli di disuguaglianza in aumento”. La ripresa “si guadagna ritrovando un rapporto armonico e strutturato tra le componenti riformatrici, sociali e istituzionali”.
Se questo cammino è iniziato, ha aggiunto il sindacalista, “possiamo dire con orgoglio che è per merito della Cisl e della sua leader Annamaria Furlan, che in questi anni ha impostando l'agenda di riforme su previdenza, lavoro, giovani, politiche attive, politiche fiscali”. I risultati si vedono oggi “in una Legge di Bilancio decisamente a sfondo sociale, a cominciare dagli importanti avanzamenti in tema di previdenza”.
Entrando nell’analisi dei settori, Sbarra ha ricordato le prestazioni di settori agroalimentari “che nel 2017 supereranno i 40 miliardi di export. Un risultato straordinario, che presenta ancora ampi margini di crescita, specialmente nel nostro Mezzogiorno”, dove occorre “integrare filiere, contrastare illegalità e realizzare infrastrutture materiali e immateriali per connettere le realtà produttive ai mercati nazionali e globali”.
L’innovazione tecnologica “è come il vento, andrà avanti con o senza di noi. La sfida, specialmente nei nostri comparti, sta nel trasformarla in innovazione sociale, governando il cambiamento a sostegno di modelli che coniughino produttività e tutele, specialmente per le fasce deboli del lavoro”.
In tema di Pac, “occorre scongiurare ad ogni costo i tagli ventilati in queste settimane: il Governo si intesti questa battaglia e lotti per inserire nel ciclo post 2020 nuovi criteri di erogazione che valorizzino occupazione, territorialità, innovazione, sostenibilità.
Dopo un ampio e approfondito dibattito che ha visto intervenire numerosi rappresentanti territoriali e regionali, Andrea Cuccello ha preso la parola per le conclusioni, rilevando come in pochi anni l'azione della Cisl guidata da Furlan sia riuscita a "conquistare un nuovo protagonismo sociale nei processi di decisione pubblica del Paese". "C’è finalmente voglia di dialogo - ha aggiunto il sindacalista Cisl -. Da parte nostra confermiamo la disponibilità ad aprirci al confronto con tutte le forze politiche interessate a entrare nelle questioni di merito per il bene dei lavoratori e del Paese”.