CAPORALATO, SBARRA: SI FACCIA LUCE SU ROGO ROSARNO, CI VUOLE PIU' PRESIDIO
“A Rosarno ancora vittime dell'incuria e dell'indifferenza, ancora morti per sfruttamento: stavolta è la vita di una donna che chiama in causa la responsabilità di spietati caporali, e con esse l'inefficienza di istituzioni incapaci di dare risposte adeguate a un'emergenza che da anni è sotto gli occhi di tutti”. Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl, dopo il rogo che questa notte ha portato alla morte di una donna immigrata e al ferimento di diversi altri braccianti agricoli nella baraccopoli di Rosarno. “Si faccia subito chiarezza sulle dinamiche di questa tragedia - aggiunge il sindacalista - si faccia luce su cause e responsabilità. Ma una cosa è certa: le nuove vittime denunciano quanto ancora siamo lontani dal traguardo della vittoria sulla piaga dello schiavismo in agricoltura. Ci vuole più presidio istituzionale e sociale. Pesano troppe inerzie su strategie pubbliche relative a politiche abitative, trasporti, assistenza sanitaria, istruzione, mercato del lavoro e integrazione. Misure già previste, che il sindacato di categoria ha conquistato con il Protocollo firmato al Ministero dell'Interno nel 2016, ma che ancora non riescono ad essere implementate sui territori. Ogni giorno che passa è un giorno perso: e il conto di questo ritardo, come purtroppo si vede oggi, si paga in vite umane. Bisogna agire subito, mettere in campo concretamente quel ventaglio di strumenti, muoversi ad ogni livello affinché tragedie come queste non si verifichino mai più", conclude Sbarra.