VOUCHER, ROTA: “IN AGRICOLTURA INUTILI E DANNOSI, LA FLESSIBILITÀ C’È GIÀ”
“I voucher nel settore agricolo sono inutili e dannosi, gli strumenti contrattuali per garantire la flessibilità necessaria ci sono già. Parlare dei buoni lavoro come creatori di occupazione in agricoltura è un linguaggio davvero ambiguo”.
Lo dichiara il segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota.
“Se facciamo riferimento al passato – spiega il sindacalista – il settore agricolo è quello in cui sono stati utilizzati meno buoni lavoro rispetto agli altri, ora non si può parlarne come panacea contro il lavoro nero. Si apra piuttosto un confronto serio su sfruttamento e caporalato, visto che la legge 199 potrebbe aiutare eccome a contrastare l’economia sommersa e la concorrenza sleale. Anche con il rinnovo del ccnl degli operai agricoli abbiamo raggiunto su questo un accordo molto significativo, non si vede perché ora si dovrebbe togliere, con una mano, la dignità che l’altra ha dato al lavoro agricolo, grazie a mobilitazioni e lunghi confronti nel merito”. “Tra l’altro - conclude il sindacalista - anche l’Inps riconosce già casistiche di buoni lavoro per l’agricoltura, ma andare oltre quelle vuol dire equiparare il lavoro occasionale, ad esempio di un giardiniere, eventualmente studente o pensionato, con quello di un lavoratore agricolo vero e proprio, che magari offre il proprio lavoro tutti i fine settimana dell’anno oppure in relazione alla stagionalità di un prodotto. Proprio perché si tratta di un settore parcellizzato, in cui c’è molta stagionalità, sono previste forme contrattuali su misura che danno garanzie previdenziali e assistenziali a lavoratrici e lavoratori, cose che il voucher non fornirebbe. Dunque non permetteremo di smontare il modello contrattuale ripristinando strumenti il cui fallimento è stato già certificato”.