NO VOUCHER, SI' CONTRATTO. ANCHE ANNAMARIA FURLAN AL PRESIDIO FAI FLAI E UILA
DIARIO DELLA MOBILITAZIONE
24 luglio 2018, al via la mobilitazione
La mobilitazione davanti Montecitorio ha visto la presenza di oltre 400 lavoratrici e lavoratori. Presenti per la Fai Cisl lavoratori, operatori, delegati e segretari provenienti soprattutto da Basilicata, Puglia, Marche, Emilia Romagna, Toscana.
A sostegno dell'iniziativa la dichiarazione della Segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan: “Il Dl dignità va cambiato sui voucher. Non servono e rischiano di essere un abuso anti dignità. Siamo al fianco della Fai Cisl e dei sindacati del settore agroalimentare in questa battaglia. Il Parlamento corregga questa parte del Dl ed affidi alla contrattazione il tema delle causali”.
A partecipare al presidio, in mattinata, anche Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto della Cisl, che ha affermato: “La Cisl è al fianco della Fai e degli altri sindacati agroalimentari in questa mobilitazione contro la reintroduzione dei voucher in agricoltura nel decreto estivo. Una restaurazione miope, che indebolisce la contrattazione, colpisce i lavoratori e finirebbe per indebolire anche le aziende d’eccellenza, innescando un dumping contrattuale che porterebbe fatalmente al declino della qualità del lavoro”. “Il Governo e la maggioranza - ha aggiunto Sbarra - non possono muoversi come se fossimo all’anno zero: la attuale normativa già consente in tutti i settori l’utilizzo di questo strumento attraverso un sistema telematico gestito dall'inps, si chiama contratto occasionale, ma altro non è se non un sistema di voucher. Ricordiamo poi che in Italia esiste anche il lavoro a chiamata per rispondere alle esigenze di occasionalità. I buoni lavoro sono strumenti che vanno concepiti solo in alcuni ambiti, e in misura limitata, per agevolare lavori familiari e piccole attività di carattere episodico. Vanno invece osteggiati in tutti gli altri segmenti produttivi, in particolare in quelli a forte vocazione stagionale come l’agricoltura e il turismo, che hanno maturato in questi anni un’articolazione contrattuale avanzata e progredita, che prevede forme specifiche per riconoscere, attraverso il lavoro a chiamata, i contratti occasionali e stagionali, le esigenze di flessibilità delle aziende”. "Anche negli enti locali - ha sostenuto inoltre Sbarra - la citata normativa sul lavoro occasionale già consente, senza alcun vincolo dimensionale, l'utilizzo dello strumento per progetti rivolti a svantaggiati, emergenze, solidarietà, manifestazioni sociali, sportive, culturali, vale a dire tutte le principali esigenze che deve affrontare un ente locale". “La Cisl - ha concluso Sbarra - è da sempre attenta alle esigenze di flessibilità della produzione e dell’impresa, ma l’estensione dell’utilizzo dei voucher colpirebbe nel vivo le tutele dei lavoratori, aumentando il lavoro nero e sommerso. In tempi di Impresa 4.0 non può essere questa la strada”.
Comunicato unitario del 24 luglio 2018 - NO VOUCHER, SI' CONTRATTO. PRIMA GIORNATA DI PRESIDIO FAI FLAI E UILA - Si è svolta oggi a Roma, davanti a Montecitorio, la prima giornata di presidio dei lavoratori agricoli di Fai-Flai-Uila per protestare contro l’ipotesi di ampliamento dell’utilizzo dei voucher prevista nel Decreto “Dignità”, presidio che proseguirà fino al 26 luglio. Oltre 400 lavoratori, provenienti da tutta Italia, hanno manifestato per chiedere al Parlamento di respingere il tentativo di stravolgere la legge n. 96 del 2017 che regolamenta i voucher nel settore agricolo e che ha disciplinato in modo più trasparente l’uso di questo strumento. In piazza, con i lavoratori, i segretari generali Onofrio Rota (Fai-Cisl), Ivana Galli (Flai-Cgil) e Stefano Mantegazza (Uila-Uil). A preoccupare i sindacati sono in particolare l’ipotesi di estendere da 3 a 10 giorni il termine di utilizzo del voucher dopo la comunicazione all’Inps e, soprattutto, la possibilità di spalmare in questo arco di tempo le 4 ore di lavoro che oggi la legge prevede come minimo giornaliero. “Con questo espediente”, denunciano Fai-Flai-Uila, “di fatto le aziende che vogliono utilizzare lavoro nero, saranno facilitate a farlo grazie alla fittizia copertura di un voucher da mostrare in qualsiasi momento in caso di ispezione”. Inoltre, desta preoccupazione l’ipotesi di portare da 2.500 a 5.000 euro l’importo massimo in voucher per ogni lavoratore. “I voucher così rivisti porterebbero di fatto a una cancellazione del contratto di lavoro con conseguenze negative sui diritti, come pensione, malattia, maternità e accesso alla disoccupazione agricola” insistono Fai-Flai-Uila. Durante il presidio, i sindacati sono stati ricevuti da Andrea Giaccone, presidente della commissione lavoro della Camera dei Deputati e da Nunzia Catalfo, presidente della commissione lavoro del Senato, ai quali hanno illustrato i dati sul mercato del lavoro agricolo e sull’andamento dell’uso dei voucher negli anni passati spiegando le ragioni della loro contrarierà all’ampliamento del loro uso. A conclusione della giornata Fai-Flai-Uila hanno incontrato il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Del Rio.
25 luglio 2018, seconda giornata di mobilitazione. Con la Fai Cisl anche Annamaria Furlan
Nella seconda giornata di mobilitazione hanno partecipato per la Fai Cisl le regioni Calabria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Veneto, Sardegna, Liguria. Presente anche la Segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, che ha confermato il sostegno della Confederazione alla mobilitazione della Fai Cisl con Flai e Uila. In segno di solidarietà hanno partecipato, tra gli altri, anche tanti esponenti e iscritti Anolf e la responsabile del Dipartimento Immigrati, Donne e Giovani della Cisl, Liliana Ocmin.
26 luglio 2018, terza giornata di mobilitazione
Per la Fai Cisl hanno partecipato, insieme a tutta la segreteria nazionale, lavoratori e sindacalisti provenienti da Sicilia, Lombardia, Abruzzo, Molise, Campania, Trentino Alto Adige, Piemonte.
Comunicato unitario del 26 luglio 2018 - DECRETO DIGNITA’. TERZO GIORNO DI PRESIDIO DI FAI, FLAI E UILA CONTRO AMPLIAMENTO VOUCHER AGRICOLTURA - I sindacati di categoria scrivono al Presidente Fico
Si è conclusa la terza giornata di mobilitazione con presidio in Piazza Montecitorio promossa da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil contro le ipotesi di ampliamento di utilizzo dei voucher in agricoltura. Dopo gli incontri con i Presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato e dopo l’incontro odierno con la Commissione Agricoltura della Camera, i tre Segretari Generali Rota (Fai Cisl), Galli (Flai Cgil) e Mantegazza (Uila Uil), hanno scritto una lettera al Presidente della Camera Roberto Fico, affinché possa intervenire.
“Ci rivolgiamo a Lei e alla Sua sensibilità – si legge nella lettera - per esprimere la nostra contrarietà all’estensione dell’utilizzo dei voucher in agricoltura, prevista nel Decreto Dignità.
In agricoltura, disciplinati dall’art. 54 bis della Legge 96 del 2017, i voucher esistono e sono destinati a pensionati, studenti regolarmente iscritti ad un corso di studi e disoccupati e la normativa indica gli importi orari e le modalità con le quali agricoltori e aziende agricole possono accendere questo rapporto di lavoro”.
“Il lavoro stagionale – spiegano i Segretari Rota, Galli e Mantegazza - è una caratteristica strutturale del settore agricolo e quindi non deve essere considerato lavoro occasionale. I lavoratori stagionali in agricoltura hanno un contratto che ne disciplina diritti, salario, orario di lavoro e possono essere assunti per il tempo necessario alle stagioni di raccolta, anche per una sola giornata di lavoro. Pertanto il CCNL degli operari agricoli e florovivaisti e i CPL, contratti provinciali di lavoro, offrono tutti gli strumenti necessari anche per venire incontro alle esigenze di flessibilità delle aziende. Pagare gli operai agricoli a tempo determinato con i voucher vuol dire destrutturare il lavoro agricolo e di fatto cancellare il contratto di lavoro e il suo valore, nonché garantire una facile e pronta copertura a chi vuole continuare a pagare il lavoro nero, problema che purtroppo già affligge il settore”.
A destare particolare preoccupazione è “la manomissione della norma con l’estensione da 3 a 10 giorni del termine di utilizzo del voucher dopo la comunicazione all’Inps e, soprattutto, la possibilità di spalmare in questo arco di tempo le 4 ore di lavoro che oggi la legge prevede come minimo giornaliero. Con questo espediente di fatto le aziende che vogliono utilizzare lavoro nero, saranno facilitate a farlo grazie alla fittizia copertura di un voucher da mostrare in qualsiasi momento in caso di ispezione”.
A fronte di queste preoccupazioni, se non ci saranno significative e positive modifiche agli emendamenti sui voucher, Fai, Flai e Uila annunciano che proseguiranno con presidi e mobilitazione anche la prossima settimana, mentre il Decreto “Dignità” sarà in discussione in Aula alla Camera.