CONSIGLIO GENERALE FAI CISL, ROTA: "LA DIGNITA' DEL LAVORO NON SI NEGOZIA"
Si è svolto oggi a Napoli il consiglio generale della Fai Cisl, con la presenza del Segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra, la Segretaria generale della Cisl Campania Doriana Buonavita, il Segretario generale della Fai Cisl Campania Raffaele Tangredi, e i segretari nazionali della Fai Cisl Raffaella Buonaguro, Attilio Cornelli, Mohamed Saady, Silvano Giangiacomi.
Ad aprire i lavori il saluto di Raffaele Tangredi e della segretaria generale della CIsl Campania, Doriana Buonavita, che ha sottolineato nel suo intervento di aver trovato nella Fai Cisl, nella tre giorni a Napoli per l'iniziativa Fai Bella L'Italia, un sindacato fortemente caratterizzato dalla capacità di tenere uniti competenze e umanità, che coltiva rapporti solidi e costruttivi con la confederazione e i suoi livelli regionali.
"Quello di oggi è per me un Consiglio particolarmente importante ed emozionante - ha detto aprendo la sua relazione Onofrio Rota - trattandosi del primo che ho l’onore di avviare in qualità di Segretario Generale Nazionale, permettetemi allora di esprimere la più affettuosa riconoscenza a tutti per avermi affiancato con passione e competenza in questi mesi di incontri e intenso lavoro".
Il sindacalista ha ricordato i tanti incontri svolti sul territorio, in cui ha avvertito "il cuore pulsante di un’organizzazione, coesa, capillare, capace di operare con efficacia in ogni piega della società, una comunità autorevole, accreditata, dinamica, che sa incidere nelle dinamiche negoziali e nelle interlocuzioni istituzionali di ogni livello"."Qualcosa di cui essere fieri - ha aggiunto - e per cui dire grazie in particolare al lavoro di due persone, due amici: Annamaria Furlan e Gigi Sbarra, è loro il merito di aver rilanciato e ricompattato la Federazione, riconducendola nell’alveo di una confederalità essenziale per cogliere le sfide dei nostri anni, a noi, a tutti noi, oggi, l’opportunità di realizzare un’ulteriore e decisiva accelerazione, nel solco di una continuità che è fatta anche di innovazione".
Rota si è soffermato sul contesto politico attuale, dominato dal muro contro muro e da un clima di reciproca delegittimazione: "Mentre si guerreggia a colpi di tweet, il Paese ha ricominciato ad arretrare, retrocede nel tasso di crescita e anche nella comparazione dei dati occupazionali: i senza lavoro sono ben oltre il 10 per cento, e più del doppio al Sud. Per dare la misura della distanza, basti pensare che la Germania è sotto il 4. Criticità che richiedono un’azione pubblica ben più coraggiosa e decisa di quella vista fino a questo momento".
"La strada da costruire - ha affermato il segretario generale - è quella indicata dalla Cisl di Annamaria Furlan: un Progetto capace di coniugare quattro grandi priorità nazionali: lo sblocco degli investimenti pubblici e privati, una rimodulazione del carico impositivo a favore delle fasce più deboli, una nuova politica industriale mirata sulle specificità di ogni territorio, relazioni industriali e sindacali più partecipative, capaci di raccogliere le chance della democrazia economica".
Tanti gli aspetti analizzati: dall'impulso dato all'economia nazionale dal lavoro agroalimentare e ambientale, alle sfide da condurre in Europa, esercitando tutta l’influenza possibile attraverso l’Effat, l’Etf, la Ces, rilanciando il ruolo dei Cae, richiamando l’orizzonte di un effettivo coinvolgimento dei lavoratori alle decisioni strategiche delle multinazionali alimentari. Così come l'importanza di instradare la riforma della Pac post 2020 su binari di sostenibilità sociale, qualità del lavoro e competitività: "Bisogna agire uniti - ha detto Rota - dentro un’alleanza tra Parti sociali che faccia pesare ogni euro del nostro contributo comunitario e pretenda una Politica agricola completamente rinnovata; i finanziamenti della Pac devono affrancarsi una volta per tutte dalla sola e assurda logica dell’estensione del suolo. Servono nuovi criteri: una maggiore attenzione all'innovazione, all'occupazione, al rispetto dei diritti contrattuali".
Il leader della Fai Cisl ha poi passato in rassegna gli aspetti organizzativi della federazione, confermando un ruolo chiave per la formazione e specifici impegni su tesseramento, proselitismo, sistema dei servizi, attività culturali e politiche.
Quanto ai tavoli e alle problematiche che riguardano tutti i singoli comparti seguiti dalla federazione, articolati da Rota, non è mancato un richiamo al fenomeno del caporalato in agricoltura: "La nostra campagna Sos caporalato funziona, e purtroppo funziona proprio perché ancora troppo diffusa è la piaga dell'abuso". "Sul piano nazionale, in ogni territorio - ha chiesto Rota ai partecipanti - dobbiamo continuare ad animare incontri ed assemblee che spieghino diritti e tutele a donne e uomini che spesso non conoscono né i contratti né le leggi dello Stato. Dobbiamo dire loro che la dignità del lavoro non si negozia, che fuori dai diritti non si è più in un contesto lavorativo, ma in un sottobosco di marginalità, sfruttamento, dumping sociale e salariale. Che poi è un modo di dire guerra tra poveri”. Netto il giudizio sui voucher in agricoltura, il cui ampliamento "significa disarticolare un sistema negoziale che ha maturato un’architettura estremamente flessibile e tutelante. Piuttosto che colpirlo, la legislazione deve valorizzare questo modello, esaltandone caratteristiche contrattuali e bilaterali che ogni giorno proteggono oltre un milione di lavoratori con coperture e prestazioni che nessun voucher può garantire".
"Per sostenere la ripresa - ha detto infine Rota - noi incoraggiamo e invochiamo un cammino nuovo, ben descritto e praticato dalla proposta e dall’azione della Cisl di Annamaria Furlan. Progetto che deve poggiarsi necessariamente sulla valorizzazione dei pilastri strategici dell’agricoltura, della trasformazione alimentare, della pesca, della forestazione e la bonifica. Un sistema che sostiene il Paese e si fonda più di ogni altro su un Patto che lega la competitività alla dignità e alla qualità del lavoro. Su questo Patto, sulla capacità di esaltarlo e rinnovarlo, noi oggi sfidiamo istituzioni e controparti sociali. Sicuri che, uniti, forti del nostro passato, sapremo meglio progettare il futuro".
A concludere i lavori è stato l'intervento del segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra, che proprio a partire dal caporalato ha avviato una relazione lunga e articolata: "L’estate che abbiamo alle spalle è tragicamente emblematica", ha detto Sbarra, ricordando la strage di agosto nel foggiano e la terribile esondazione del Pollino, emblema di una messa in sicurezza idrogeologica ancora tutta da realizzare".
"Oggi - ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, a proposito dei dati sull'occupazione - la lunga recessione e i grandi mutamenti tecnologici, hanno scavato un solco profondo nel tessuto produttivo, sfibrando il mercato del lavoro, precarizzandolo, allargando i divari tra fasce sociali e aree geografiche".
Sbarra ha sottolineato la necessità di pacificare il Paese, connettendo le migliori energie sociali, politiche e istituzionali: serve "maggiore protagonismo del territorio, come pure l’esigenza di migliorare i rapporti tra enti locali e Stato centrale, ma anche tra questi e la comune casa europea. Casa che in questi anni è diventata in verità davvero poco ospitale, con politiche espansive bloccate e istituzioni scarsamente rappresentative e tecnocratiche.Un clima pessimo, sul quale lucrano, ormai in tutta Europa, nazionalisti e sovranisti. Eppure non c’è altra strada se non quella della coesione comunitaria, se non vogliamo esporre i nostri popoli ai rischi impliciti nella terribile escalation globale in atto. Noi vogliamo 'essere Europa' per promuovere pace e cooperazione. Il contrario del tremendo arroccamento politico, economico, commerciale e valutario al quale stiamo assistendo".
Molti altre le problematiche rilanciate da Sbarra nel suo discorso: la qualificazione del lavoro, la realizzazione di investimenti che, specialmente al Sud, rilancino capitale produttivo, politiche industriali differenziate, infrastrutture materiali e immateriali.
Negativo il giudizio di Sbarra sul Decreto Estivo: "Ha pesato l’incapacità del Governo di coinvolgere il sindacato. Il risultato è un’occasione persa.Vero è che il pressing della Cisl ha determinato avanzamenti significativi su molti punti. Ma il salto di qualità non c’è stato. Le iniquità restano forti, con tanti interventi contraddittori, pasticciati, quando non direttamente dannosi; è mancato soprattutto il coraggio di incentivare il lavoro stabile e di valorizzare la contrattazione. Come si fa a parlare di “dignità” e poi estendere l’applicazione dei voucher?".
Ora la sfida è sui contenuti della nuova Legge di Bilancio: "Restano ancora contesi tra le due anime di Governo", ha detto Sbarra, "di certo c’è che le risorse sono limitate, specialmente se si confrontano con la mole delle promesse fatte. Quello che preoccupa è che tra tutti questi annunci mancano completamente due parole: sviluppo e lavoro".
In chiusura Sbarra si è complimentato con la federazione e Onofrio Rota per l'iniziativa Fai Bella l'Italia e il Manifesto presentato ieri: "Uno strumento utile non solo per i sindacati ma anche per istituzioni e imprese, trovo significativo l'impegno della Fai Cisl per dare impulso ai settori di competenza e al lavoro agroalimentare e ambientale".
Un impegno che, ha affermato il sindacalista, si lega al "grande lavoro svolto dalla nostra Segretaria generale, Annamaria Furlan, un lavoro incredibile condotto senza mai risparmiarsi, con profonda conoscenza e con amore verso la Cisl".