ALIMENTARE, ROTA: “PER CCNL PRONTO CRONOPROGRAMMA. FONDAMENTALE AMPLIARE LA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI"
“Per l’industria e la cooperazione alimentare abbiamo già definito il cronoprogramma che dovrebbe consentirci di giungere alla definizione delle due piattaforme di rinnovo. Gli organismi nazionali unitari vareranno le ipotesi di piattaforme, che dovranno essere successivamente presentate e discusse in tutti i luoghi di lavoro. Sarà attivato un importante processo di partecipazione democratica della totalità dei lavoratori alimentaristi. Poi 300 delegati saranno convocati e coinvolti per svolgere le assemblee nazionali chiamate alla valutazione degli emendamenti e all’approvazione definitiva delle piattaforme”.
Lo ha reso noto il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, intervenendo al seminario “Il futuro della contrattazione collettiva in Italia”, in corso oggi a Roma presso il CNEL.
“Per noi – ha affermato il sindacalista – si tratta di appuntamenti molto importanti, ma rappresentano un percorso fondamentale per tutto il Paese, se solo pensiamo che l'agroalimentare resta la prima filiera del Made in Italy nel mondo e che tra industria e cooperazione alimentare sono occupati circa 465 mila lavoratori, con 58 mila aziende”.
“Un percorso, quello avviato - ha detto Rota - che deve puntare sempre più al tema della partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, sviluppandosi e declinandosi nelle sue diverse aree di applicazione: partecipazione organizzativa, alla governance, economica e finanziaria. Favorendo, conseguentemente, un protagonismo diffuso delle rappresentanze in modo virtuoso e responsabile. Un argine formidabile anche rispetto ai populismi, ai conflitti e alla demagogia a buon mercato”.
L'incontro, organizzato dalla Fai e dalla Fondazione Fai Cisl Studi e Ricerche, in collaborazione con ADAPT, si è concluso con l'intervento del Segretario confederale della Cisl Andrea Cuccello, che segue per il sindacato di Via Po l'agroalimentare. Cuccello ha descritto il quadro politico e sociale del Paese: “Viviamo in un Paese incattivito, impaurito, con anziani che vivono in povertà e dove non si fanno più figli”, ha detto: “Fondamentale il ruolo delle organizzazioni sindacali e delle grandi imprese. Se guardiamo al dibattito sulla disintermediazione, anche con le ultime proposte sui referendum senza quorum e propositivi, prevedo una fase difficile, ma è uno scenario in cui la contrattazione assume un ruolo primario. La contrattazione porta le persone a conoscersi, a trovare un punto di incontro, a trovare soluzioni”.
“Non siamo in una fase di transizione – ha aggiunto Cuccello – ma di grande trasformazione del mondo del lavoro; abbiamo bisogno di tempi veloci anche nella costruzioni delle piattaforme contrattuali, sapendo che non finisce lì la fase negoziale, perché è importante stare al tavolo e continuare a seguire i cambiamenti. Uno dei temi dove avremo la necessità di incontrarci periodicamente e di frequente è quello degli inquadramenti. Primo e secondo livello di contrattazione non sono in competizione: il Ccnl deve dare garanzie, deve essere una cornice di riferimento, poi i territori sono centrali per declinarlo in maniera più puntuale”.
Cuccello ha sottolineato l’importanza del welfare: “Tempo libero, asili, cura della persona e famiglia, possono dare grande stimolo all'interno dell'azienda, così come non va sottovalutato il tema dell'immigrazione, che richiede approfondimento per le diverse esigenze culturali, religiose e storiche che si esprimono”.
Un riferimento è stato fatto da Cuccello al settore del commercio: “Esistono quasi 80 contratti, è fondamentale che le associazioni di consulenti e commercialisti stiano al loro posto, per evitare il proliferare di contratti. Spesso e volentieri questo tipo di contratti vengono 'sponsorizzati' da alcune parti politiche. Molta attenzione va riservata anche alle cooperative spurie e a tutto il meccanismo degli appalti e sub-appalti. La contrattazione serve per combattere il populismo anti-sindacale”. Il sindacalista ha poi ricordato la mobilitazione del 9 febbraio prossimo: “Sarà una grande manifestazione sui temi della crescita e dell'occupazione. Quello attuale è un Governo in continua campagna elettorale che finora non ha prodotto risultati. Sono basilari gli investimenti sulle infrastrutture, invece non si sa neanche se verrà fatta o meno un’opera strategica come la TAV. La contrattazione deve occuparsi anche di questo, per non decontestualizzare il momento storico".